Economia

È morto Giovanni Mondini, il re delle macchine confezionatrici

L’imprenditore aveva fondato la G. Mondini a Cologne nel 1972. Sabato i funerali nel paese franciacortino
L’imprenditore Giovanni Mondini, fondatore della G. Mondini di Cologne - Foto © www.giornaledibrescia.it
L’imprenditore Giovanni Mondini, fondatore della G. Mondini di Cologne - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Mezzo secolo esatto, sempre un passo avanti. Per Giovanni Mondini, il mondo delle dosatrici e delle confezionatrici automatiche non aveva segreti. Non li aveva dal lontano 1972, quando con la moglie Iole aveva fondato la G.Mondini spa di Cologne, diventata un punto di riferimento per il settore di packaging e imballaggi, in Italia e all’estero.

Cologne e l'azienda, forte di oltre 150 addetti diretto, piangono oggi il fondatore Giovanni. L'imprenditore franciacortino è scomparso nella giornata di mercoledì. Al suo fianco, come sempre, la moglie Iole e i quattro figli, tutti coinvolti nell'attività di famiglia, sempre in via Brescia 5/7 a Cologne: Cristina, Nazzareno, Melisenda e Paolo.

I funerali di Giovanni Mondini si terranno sabato 2 luglio alle 10 nella chiesa parrocchiale di Cologne. Il corteo funebre partirà, con mezzi propri, dell'abitazione di famiglia in via Marconi, 100. Proprio nel paese della Franciacorta c'è il cuore della G.Mondini: un mondo fatto di confezionatrici e dosatrici utilizzati da tutti i grandi marchi della distribuzione commerciale: da Findus, all’Esselunga; da Lavazza, alla Buitoni; e poi ancora Kraft, Barilla, Nestlè.

Un mercato italiano solo in piccola parte, perché il cuore del business Mondini è sempre stato globale. Non lo dimostra solo il sito internet della società, redatto tutto in inglese, ma pure la rete di addetti sparsi in mezzo mondo e un fatturato da svariate decine di milioni di euro in gran parte fondato proprio sul- l’export. Davvero non male per chi, come Giovanni Mondini, aveva iniziato tutto nei primi anni Settanta, senza in tasca laurea o diploma ma solo la licenza media, che allora si chiamava ancora avviamento.

«È il prodotto che fa la differenza, è l'idea che ti distingue dai concorrenti»: così Mondini rispondeva cinque anni fa a una domanda del Giornale di Brescia. Una massima a cui è rimasto fedele fino alla fine. Da Cologne al mondo. E ritorno.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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