«È la burocrazia che va tagliata non i finanziamenti»
«Gli iter sono troppo complessi e frammentati. Serve un’unica piattaforma per l’inserimento dei dati». Non usano mezzi termini gli esponenti di Ance Brescia e del Collegio Geometri della provincia intervenendo sul caso innescato dal ministero degli Interni a causa della revoca ad oltre 4.000 Comuni italiani dei fondi richiesti per gli interventi di sostenibilità previsti dalla legge 160 del 2019 della norma Fraccaro. Nella nostra provincia l’avvio della procedura interesserebbe 109 opere pubbliche per un valore di 11 milioni.
Le piattaforme
«La complessità burocratica messa in moto per la gestione dei contributi e per i pagamenti è inaudita. Si parla di una frammentazione fra numerose piattaforme per il caricamento dei dati necessari alla richiesta, che non comunicano tra loro».
Quattro piattaforme gestite da tre diversi ministeri: Bilancio e programmazione economica, Economia e finanze ed Interno. In primis, i portali Cig e Simog del- l’Anac, con decine di informazioni da abbinare alla piattaforma Cup e convalidare. Altra Piattaforma Bdap da alimentare con centinaia di informazioni e menù a tendina da collegare poi ai Cig. Il tutto in varie fasi, con la successiva alimentazione di una quarta piattaforma, la Tibel per caricare i certificati di regolare esecuzione
Ad ora ben 4.467 pagamenti di interventi già realizzati riguardanti la metà dei Comuni italiani sono bloccati per malintesi burocratici che appesantiscono gli uffici già oberati da una mole di lavoro enorme», tuona il presidente dei Geometri bresciani Giuseppe Zipponi. «Assistiamo all’ennesima confusione generata dalla "mala" burocrazia - gli fa eco il leader di Ance Brescia, Massimo Angelo Deldossi -. La digitalizzazione deve semplificare i processi e non complicarli, ma occorre organizzarla con chiarezza e coerenza».
La lettera
A dar vita alla denuncia delle due rappresentanze è stata una lettera inviata dal Ministero degli Interni, a più di 4mila Comuni in Italia, i quali avevano fatto richiesta per l’ottenimento del finanziamento 2020-2021 legge 160/2019 della norma Fraccaro, nate per interventi di efficientamento energetico e sviluppo sostenibile.
Secondo l’organo di Stato la richiesta non sarebbe stata accettata a causa dell’invio scorretto dei dati da parte delle amministrazioni. La risposta ha provocato una vera e propria rivolta dato le gravi ripercussioni che avrebbe provocato (solo nel bresciano il recesso avrebbe causato la perdita di quasi 11 milioni di euro) ed ora pare che il ministero abbia ritirato la revoca, chiedendo ai Comuni la reintegrazione dei dati mancanti. Il problema, però, resta, come testimoniato dal fatto che in varie audizioni sono state avanzate proposte per una piattaforma unica.
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