Doppia strada per le pmi per formare i lavoratori e fare crescere l’azienda
Doppia opportunità per finanziare la formazione dei lavoratori. Nelle prossime settimane è atteso il lancio del bando nazionale del Fondo Nuove Competenze che conta su una dotazione di 1 miliardo di euro, mentre sono già in vigore le modifiche introdotte dal Decreto Aiuti che vanno a rafforzare il Bonus per la Formazione 4.0.
Si tratta di due misure differenti per caratteristiche e modalità di intervento, ma accomunate dallo stesso obiettivo, ovvero quello di promuovere l’aggiornamento professionale del personale aziendale sui temi della digitalizzazione e delle nuove tecnologie.
Obiettivi
«Tali incentivi - spiega Marco Tabladini - partner e consulente di Gfinance, società specializzata in finanza agevolata - vanno a sostenere lo sviluppo di nuovi prodotti, tecnologie e servizi all'avanguardia, coprendo buona parte dei costi sostenuti dall’imprenditore per formare i dipendenti». Il Fondo Nuove competenze eroga contributi finanziari in favore dei datori di lavoro privati che abbiano stipulato accordi collettivi di rimodulazione dell’orario di lavoro per la partecipazione a percorsi di formazione.
La misura rimborsa il costo, comprensivo dei contributi previdenziali e assistenziali, delle ore di lavoro in riduzione destinate alla frequenza dei percorsi di sviluppo delle competenze da parte dei lavoratori. Fino allo scorso anno la copertura era dell’intera spesa, mentre da quest’anno dovrebbe aggirarsi intorno al 70% -75%, ma con gli oneri relativi ai contributi previdenziali e assistenziali rimborsati al 100%.
I beneficiari
Il fondo è gestito da Anpal, l’Agenzia Nazionale per le politiche attive del lavoro su incarico del Ministero del Lavoro, mentre l’erogazione del contributo è effettuata dall’Inps. Le ore per singolo lavoratore sono al massimo 250 e il percorso formativo può essere svolto in 90 giorni dall’approvazione della domanda (condizioni da confermare nel nuovo bando) . Restano in ogni caso a carico dell’impresa il costo delle consulenze e della formazione.
Secondo le anticipazioni fornite dal Ministro Orlando nei giorni scorsi si va verso una rimodulazione del Fondo al fine di ampliare la platea dei potenziali beneficiari. Verrà inoltre data maggiore attenzione alle competenze digitali e green. L’attività di formazione sarà finanziata dai Fondi paritetici interprofessionali che costituiranno il canale di accesso privilegiato al Fondo nuove competenze. Per i datori di lavoro che ne sono privi, la formazione dovrà essere erogata da enti accreditati a livello nazionale o regionale.
Transizione 4.0
Il secondo incentivo rientra invece nel piano di aiuti per la Transizione 4.0 ed è stato recentemente riformulato al fine di rafforzarne il beneficio con un innalzamento delle aliquote. Gli imprenditori potranno usufruire per il 2022 di un credito di imposta, in percentuale variabile in base alla dimensione aziendale, per le attività di formazione svolte per acquisire o consolidare conoscenze sulle tecnologie previste dal Piano Nazionale Industria 4.0.
Nel caso in cui le attività formative siano erogate da fornitori accreditati e che i risultati siano certificati l’agevolazione sale al 70% per le piccole imprese con tetto massimo di 300 mila euro e al 50% per le medie imprese con tetto annuo di 250 mila euro. Per i progetti di formazione avviati successivamente all’entrata in vigore del decreto (pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 17 maggio), e che non rispettino tali condizioni, le aliquote saranno invece diminuite rispettivamente al 40% e al 35%. Restano invariate le percentuali di aiuto per le grandi imprese, ferme al 30%, nel limite di 250 mila euro per anno.
Le spese che possono essere agevolate riguardano il personale impegnato in corsi di formazione e il personale impiegato come tutor o docente, i costi di esercizio (quali le spese di viaggio, i materiali e le forniture, l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature) e le spese generali. Sono ammissibili anche le attività di formazione «on line» o «e-learning». L’incentivo resta in vigore fino al 31 dicembre di quest’anno, al momento non sono previste proroghe ma ci potrebbero essere delle novità nella prossima legge di bilancio.
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