Dieselgate, Volkswagen annuncia tagli a 30mila posti di lavoro
Un «taglio agli investimenti e a 30.000 posti di lavoro entro il 2020», due terzi dei quali negli stabilimenti tedeschi, è il cuore del piano per il futuro oggi sul tavolo del consiglio di vigilanza di Volkswagen. Lo rivela l'Handelsblatt, basandosi su informazioni provenienti da fonti interne al gruppo. Obiettivo, ridurre nei prossimi quattro anni «i costi di quasi 4 miliardi di euro». Si punterà invece su auto elettrica e digitalizzazione.
Il taglio dei posti di lavoro è stato concordato con il capo del consiglio di fabbrica Bern Osterloh, che in cambio ha ottenuto la garanzia della «sopravvivenza di tutti gli stabilimenti» e una serie di «garanzie sociali come i prepensionamenti», scrive l'Handelsblatt. All'estero, i tagli riguarderanno soprattutto America del Nord e Brasile. Il rilancio di Vw dopo il dieselgate è affidato «all'auto elettrica e alla digitalizzazione», che diventeranno gli obiettivi strategici dell'azienda, scrive ancora il quotidiano economico. Da Wolfsburg «nessun commento» alle indiscrezioni, ha concluso l'Handelsblatt.
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