Delivery, le regole del nuovo contratto
Se la vita dei rider era dura prima, dal 3 novembre potrebbe esserlo ancora di più. È questa la data di scadenza per la firma del «nuovo» contratto che le piattaforme del food delivery hanno imposto a tutti i fattorini dopo l'accordo siglato tra Assodelivery e Ugl.
Tra i punti più dibattuti, l’assenza di una paga oraria e il lavoro a cottimo: i 10 euro lordi all’ora previsti come tetto minimo nel contratto della logistica, a cui dovrebbe fare riferimento la regolamentazione del lavoro dei rider, sono usati solo come vago riferimento. Le piattaforme stimano il tempo di lavoro dalla partenza al ristorante fino al luogo di consegna, senza conteggiare il viaggio di andata e gli eventuali tempi d’attesa.
A dispetto di quanto stabilito dalla corte di cassazione, i riders rimangono lavoratori autonomi, quindi senza ferie, malattie e tfr. Ma a preoccupare è anche il così detto «free-login»: se prima i riders lavoravano in un numero predefinito per singole fasce orarie, ora tutti potranno dare la loro disponibilità in qualsiasi ora, connettendosi all’app, con il risultato che gli orari di punta saranno presi d’assalto da migliaia di fattorini e diminuiranno le consegne per ognuno di loro.Un aut-aut professionale: i rider di Just Eat, Glovo, Deliveroo e Ubereats, per la maggior parte stranieri e senza una buona comprensione della lingua italiana, hanno dovuto firmare, pena la perdita del lavoro. E il riacuirsi della pandemia influisce negativamente, a livello psicologico ed economico: oltre alla paura del contagio, la tendenza delle piattaforme di delivery è ad assumere nuovo personale anziché stabilizzare quello esistente.
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