De Tavonatti: «Al lavoro su formazione e difesa del titolo»
Il rapporto con le istituzioni, la promozione della professione e l’impegno, di concerto con il Consiglio nazionale, per una maggiore semplificazione ed equità fiscale. Sono i temi in primo piano per l’Assemblea ordinaria dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Brescia, svoltasi nella sede di Intesa Sanpaolo, con una presenza di circa 200 professionisti più altri 700 collegati da remoto.
Quasi la metà, quindi, dei 2.200 iscritti all’ordine, in leggero incremento anche rispetto allo scorso anno, e con un progressivo potenziamento delle quote rosa, che oggi rappresentano un 43% degli appartenenti all’albo. Il nuovo consiglio dell’Ordine, con il presidente Michele de Tavonatti e la vicepresidente Graziella Canditi, il segretario Davide Felappi e il tesoriere Severino Gritti, ha approvato il rendiconto del 2021, anno di «prorogatio» del consiglio, dopo le tormentate vicende che hanno portato a numerosi reinvii della tornata elettorale per il rinnovo delle cariche.
La vicenda si è conclusa in febbraio con la riconferma di de Tavonatti al timone dell’Odcec di Brescia e ora ci si prepara alle votazioni per il Consiglio nazionale, che si terranno domani e dove il presidente bresciano è candidato nella lista «Dialogo, ascolto e concretezza» con candidato presidente Elbano de Nuccio (Ordine di Bari).
I numeri
Con circa 12mila euro di avanzo di amministrazione e competenza, 24mila di avanzo di cassa e 3mila di utile, «siamo vicini al pareggio, che è l’obiettivo dei bilanci pubblici. Oggi presentiamo - ha detto il presidente - un bilancio di continuità con gli anni passati, un consuntivo sul preventivo dell’anno precedente, quando già avevamo ridotto, e dal 2016, le quote annue ordinarie». L’attuale scenario è ancora connotato dall’incertezza. Dopo la pandemia, ora «viviamo tutti in grande apprensione per le sorti del conflitto ucraino. I commercialisti continuano a soffrire la situazione economica di crisi, ed il reddito professionale medio lo conferma, essendo diminuito dal 2007 di quasi 5 punti percentuali in termini nominali, del 14% circa al netto dell’inflazione». Gli interlocutori. L’attività dell’Odcec locale ha il suo cuore nel rapporto «dinamico» con gli interlocutori di riferimento per la professione, ovvero Tribunale, Agenzia entrate, enti pubblici, camera di commercio, casse previdenziali.
«Proseguiamo con la difesa del titolo professionale, che a volte è abusato: non tutti coloro che tengono la contabilità e fanno dichiarazione dei redditi sono commercialisti. Lavoriamo per la formazione professionale, erogando una mole di percorsi di qualità e gratuità per iscritti». Sul tema fiscale, i commercialisti battono da sempre per un riequilibrio del sistema. «Non siamo consulenti dell’evasione, come qualcuno vuol far credere – sottolinea de Tavonatti –, anzi la riforma dovrebbe portare ad un aumento del gettito. E vogliamo – aggiunge - essere attori protagonisti, valorizzando le nostre competenze, al Tavolo permanente per il partenariato economico, sociale e territoriale, istituito dal governo a supporto dell’attuazione del Pnrr».
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