Economia

Dazi, Gussalli Beretta: «C’è il sospetto di volontà speculative»

Tira un sospiro di sollievo l’economia bresciana. Ma solo a metà. I continui «stop and go», i repentini cambiamenti di fronte, disorientano gli imprenditori e incrinano certezze
Franco Gussalli Beretta © www.giornaledibrescia.it
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Tira un sospiro di sollievo l’economia bresciana. Ma solo a metà. I continui «stop and go», i repentini cambiamenti di fronte, disorientano gli imprenditori e incrinano certezze.

«È quello che più temono gli imprenditori – commenta il presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta –. La sospensione dei dazi viene accolta positivamente, ma il mondo delle imprese ha bisogno certezze, di visione di medio lungo termine. I continui repentini cambiamenti, le promesse e le smentite, portano insicurezza e si ripercuotono negativamente sull’economia». E poi c’è il grande dubbio che va ad instillarsi in buona parte degli imprenditori: «Siamo disorientati. Il sospetto è che dietro a quello che accade in questi giorni ci siano anche volontà speculative».

Insomma per Gussalli Beretta le imprese bresciane sono al centro di una tempesta perfetta. «Il momento è complicato: le imprese devono far fronte allo stallo dell’economia, ad una transizione green complessa: le battaglia protezionistic di Trump è la goccia che fa traboccare il vaso».

Confapi Brescia

Il presidente Pierluigi Cordua, al vertice di Apindustria Confapi Brescia
Il presidente Pierluigi Cordua, al vertice di Apindustria Confapi Brescia

Sulla stessa linea il presidente di Confapi Brescia e Lombardia, Pierluigi Cordua: «È chiaro che la sospensione viene accolta positivamente. Ma si avvertiva fin da subito l’uso politico delle tariffe, e l’incoerenza della tesi del riequilibrio di una assimetria di tipo economico». Per Cordua serve comunque prudenza: «C’è da aspettarsi di tutto da Trump. Fuori dal comune la dialettica irriverente utilizzata in questi giorni. La decisione di sospendere i dazi è frutto di pressioni interne. Un ruolo di peso lo ha avuto la finanza: negli Stati Uniti il welfare è legato a filo doppio con la Borsa. I fondi pensione detengono grandi pacchetti azionari».

Per il presidente di Confapi c’è incertezza e preoccupazione, ma l’economia bresciana sta tenendo: «Percepisco invece grande disaffezione verso l’Europa: norme complesse, lacci e lacciuoli burocratici, una transizione che è freno alla crescita. Nel mondo delle imprese c’è chi teme più il Green deal che le azioni strampalate di Trump».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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