Dal sogno alla start up: ecco CubePit, nata dal bando Daydream
«Vez, ho inviato tutto», dove «vez» sta per vècio e «tutto» sta per il materiale necessario per partecipare a Daydream. Scriveva così nel luglio 2016 Massimo Biasetti al suo collega Matteo Capponi.
I due avevano un sogno nel cassetto, fondare una piattaforma online per vendere ricambi e oggetti realizzati con stampanti 3D, e avevano deciso di rivolgersi al bando lanciato da Giornale di Brescia e Editoriale Bresciana assieme a Tip Ventures e Talent Garden, con il supporto di Sei Consulting. Meno di un anno dopo, il 31 maggio scorso, Biasetti e Capponi hanno fondato la loro srl, «CubePit», compiendo il primo passo concreto verso la realizzazione del loro progetto. In mezzo c’è stata la vittoria del bando Daydream, dopo la selezione e la valutazione delle idee terminata a fine settembre 2016, e il percorso di formazione e di lavoro con i partner dell’iniziativa, necessario appunto a passare dall’idea alla start up.
«Senza Daydream sarebbe stato più complicato, non so se ce l’avremmo fatta - dice Matteo Capponi -. È un bando che ti dà tanto, ma dipende sempre da quanto ci metti tu. Amplifica ciò che fai, diciamo. Se metti uno ti dà due, se metti cento ti dà duecento. Noi ci abbiamo messo tutto quello che avevamo».
Oggi «CubePit» verrà presentata al MoCa, in via Moretto 78 dalle 18, all’interno di «Makers Hub», la serata dedicata al design innovativo con esposizioni e talk in cui tutte le realtà che hanno messo radici nell’ex tribunale si racconteranno al pubblico.
«Dopo la vittoria del bando - racconta Capponi -, abbiamo iniziato a preparare il business plan con l’aiuto di Sei Consulting. Un’azienda deve fare profitti e il lavoro di consulenza ci è servito per capire in che modo affinare il nostro progetto imprenditoriale. Una volta messe le basi, con Tip Ventures ci siamo dedicati al piano per raccogliere i capitali necessari. A breve partirà la campagna di crowdfunding per cercare investitori».
In sostanza, «CubePit» sarà un sito internet diviso in diverse sezioni, a seconda dei prodotti in vendita. All’inizio avrà due categorie, design per la casa e pezzi di ricambio. Da un lato ci saranno designer che hanno scelto di lavorare con Capponi e Biasetti e che proporranno i loro oggetti online, dall’altro ci saranno aziende che hanno commercializzato prodotti per i quali ormai non ci sono più i pezzi di ricambio. Per entrambe le sezioni, il cliente troverà i disegni dei prodotti messi in vendita. Una volta selezionato ciò di cui si ha bisogno, il pezzo verrà realizzato con una stampante 3D in uno dei laboratori che formerà la rete di «CubePit». L’idea è di stringere accordi con diversi stampatori in giro per l’Italia, per cominciare, in modo che per l’utente sia semplice ritirare il prodotto.
«Una volta chiuso il crowdfunding, ci vorranno tre mesi per sviluppare la piattaforma - conclude Capponi -. In parallelo lavoreremo con designer e stampatori per mettere a punto la nostra rete». Il lancio vero e proprio? «In dicembre. E pensare che ci sono stati momenti in cui rischiavamo di mollare tutto. Poi ci siamo parlati e abbiamo capito che non potevamo farci scappare questa occasione. E oggi siamo qui».
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