Dal sogno al progetto: il viaggio dei vincitori di Daydream
Adesso inizia il bello. Comincia la parte in cui quello che fino a poche settimane fa era un sogno prende forma per diventare un’attività imprenditoriale. C’è chi ha già portato il proprio progetto a uno stadio avanzato e c’è chi è ai primi passi, ciò che accomuna tutti è l’entusiasmo per questa nuova avventura.
Parliamo dei vincitori del bando Daydream, lanciato da Giornale di Brescia, Talent Garden e Tip Ventures con il supporto di Sei Consulting. Vale a dire una giovane studentessa delle superiori, Valentina Todeschi, due appassionati di robotica, informatica e stampa 3d, Michele Faini e Giovanni Manzoni, e un duo che guarda al web per realizzare la propria piattaforma commerciale, Matteo Capponi e Massimo Biasetti.
Al bando, lo ricordiamo, erano ammessi aspiranti imprenditori tra i 16 e i 30 anni. Il premio consiste in un percorso di consulenza per trasformare l’idea in una start up. I partecipanti hanno inviato le loro proposte nel corso dell’ultimo anno: nella rosa erano stati selezionati dieci finalisti che lo scorso 29 settembre, nel corso del Festival Supernova, hanno raccontato i progetti alla giuria, composta dal presidente di Editoriale Bresciana, Giovannimaria Seccamani Mazzoli, da Lorenzo Maternini di Talent Garden, Matteo Masserdotti di Tip Ventures, Massimo Sgrelli di Lombard Street, Marco Streparava di Superpartes e Cesare Tagliapietra di Sei Consulting.
Era previsto un solo vincitore, ma i giurati hanno deciso di premiare tre diverse idee. Con soli 16 anni, Valentina Todeschi è la più giovane. «Ero incredibilmente emozionata - racconta -. Anche nei giorni successivi in casa non riuscivamo a crederci. Non vedo l’ora di cominciare, credo che sia l’occasione per fare qualcosa di importante».
Valentina vorrebbe realizzare un’app per gestire le «ship», ovvero le storie parallele costruite dai fan di serie televisive o saghe cinematografiche a partire dai protagonisti. Si prendono due personaggi, anche di storie diverse, e si fa partire uno nuovo racconto immaginando la loro relazione. Una sorta di spin off fatto dal basso, dagli appassionati di determinate saghe. «Con la mia app vorrei dare la possibilità di creare immagini, a partire dalle ship che si inventano, da cui poi si possono stampare magliette o altro merchandising».
Assieme agli altri, Valentina Todeschi incontrerà i professionisti di Sei Consulting in novembre per il primo appuntamento operativo che servirà a strutturare le idee imprenditoriali e iniziare a lavorare al business plan.
«Abbiamo già partecipato al bando della Camera di commercio per le start up, il business plan è impostato e ci siamo mossi con una piccola indagine di mercato tra potenziali clienti e fornitori». A parlare è Matteo Capponi, ventiseienne laureato in giurisprudenza. Assieme a Massimo Biasetti, ingegnere chimico, ha messo a punto una piattaforma online dedicata a chi offre o cerca pezzi di ricambio, garantendo il rispetto del copyright, con la possibilità di produrre singoli componenti attraverso laboratori di stampa 3D. «Ci stiamo lavorando da mesi, speriamo ora di poter concretizzare il nostro impegno - racconta -. Vincere il bando è una soddisfazione che ripaga già gli sforzi dei mesi scorsi».
Anche Michele Faini e Giovanni Manzoni si sono portati avanti con il lavoro. «Abbiamo già pronte diverse schede elettroniche e due modelli di robot, uno per il sumo e un hexapod - spiega Faini -. Ci mancano però le basi per sviluppare un’idea complessiva di business». I due vorrebbero avviare un’attività nel settore della robotica, sia ludica che didattica, mettendo sul mercato modelli personalizzabili. «Vincere il bando Daydream è un punto in più dal punto di vista emotivo, si tratta di un riconoscimento che aiuta ad andare avanti - commenta -. Ma è anche un aiuto concreto, cercheremo di sfruttare al meglio il supporto che ci verrà offerto nel corso dei prossimi mesi».
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