Economia

Dagli Yuppie ai giovani d’oggi: non si sogna più la carriera. Cosa ne pensi? Il sondaggio

Sempre più spesso i percorsi lavorativi sono «non lineari»: si punta maggiormente a competenze trasversali e gratificanti
Si punta maggiormente a competenze trasversali e gratificanti
Si punta maggiormente a competenze trasversali e gratificanti
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Un tempo li chiamavano Yuppie, erano i giovani e rampanti professionisti o imprenditori che abbracciavano la comunità economica capitalista e in essa trovavano realizzazione. Il sogno di una carriera - mutuata dal sogno americano degli «Young Urban Professionals» - ha animato tutti gli anni Ottanta fino ad arrivare ai giorni nostri. Ma nel pieno degli anni Venti del Duemila sembra che il concetto di «carriera tradizionale» stia subendo una trasformazione significativa.

La ricerca

Dallo studio della piattaforma internazionale GoodHabitz, condotto su un campione di 1.000 lavoratori italiani, emerge che il 40% dei dipendenti sta seguendo un percorso lavorativo «non lineare», ovvero con cambi di settore e ruolo all’interno della stessa azienda o di una realtà diversa, sfatando il mito della carriera «verticale», o come si diceva una volta, «il posto fisso», come unica via al successo professionale. Il fenomeno dei percorsi non lineari non riguarda solo le generazioni più giovani (38%), ma coinvolge anche un significativo 41% dei lavoratori over 45.

Le lavoratrici

Le donne emergono come protagoniste di questa nuova era professionale, perché più propense degli uomini ad adottare percorsi non convenzionali: sono il 43% contro il 37% degli uomini. Ma soprattutto si nota che il 36% dei lavoratori con carriera lineare abbia comunque in programma di cambiare o avrebbe voluto farlo. Guadagnano sempre più spazio le soft skills nel plasmare le carriere moderne. Le competenze trasversali, come il problem solving (considerato centrale dal 92%), la gestione dello stress (90%) e il lavoro di squadra (88%), sono considerate importanti per affrontare le sfide del mondo del lavoro odierno.

Investire in competenze

Movimenti in azienda non più verticali, dunque, ma sempre più orizzontali. «Il trend della carriera non lineare emerge come un’opportunità preziosa sia per i dipendenti che per le aziende - osserva Paolo Carnovale, Country Director di GoodHabitz in Italia -. L’adattabilità e le competenze trasversali diventano indispensabili per navigare attraverso i continui cambiamenti e le mutevoli esigenze del mercato. Offrire ai dipendenti la possibilità di sviluppare il talento e scoprire le proprie propensioni non solo favorisce il loro benessere e la loro crescita personale, ma anche i risultati aziendali. Investire in un’ampia gamma di competenze contribuisce a promuovere una cultura aziendale dinamica e innovativa, garantendo una maggiore resilienza organizzativa e un vantaggio competitivo».

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