Dagli scarti zootecnici tonnellate di biometano: l'esempio di AB
La transizione green è la priorità. Soprattutto in un territorio come quello bresciano fortemente energivoro. E la strada per produrre energia verde - iniziando ad affrancarsi dai combustibili fossili - passa anche dalla produzione di biogas e biometano.
Non a caso nei mesi scorsi Confindustria Brescia ha lanciato (insieme ad altri partner) il progetto Green Metals, iniziativa alla quale hanno aderito un gruppo di acciaierie e fonderie bresciane e che prevede una progressiva sostituzione del gas naturale con biometano sfruttando gli scarti dell’agricoltura attraverso una fitta rete di biodigestori sparsi sul nostro territorio. Il tema è di grande attualità: pochi giorni fa il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE), ha pubblicato il decreto con le regole applicative per accedere agli incentivi sull’immissione del biometano nella rete del gas naturale.
Gli scarti di 120 aziende
Nei giorni scorsi, a Vicenza, sono entrati in funzioni due impianti con tecnologia della bresciana AB che consentono, congiuntamente, la produzione di circa 7.000 tonnellate di biometano liquido all’anno, partendo dalla valorizzazione di effluenti zootecnici (letame e liquami bovini, pollina) provenienti da 120 aziende agricole del territorio. Il «bio-Gnl» prodotto è destinato all’alimentazione del trasporto pesante e fornisce carburante a più di 200 camion per una percorrenza totale di 100mila chilometri all’anno. Entrambi gli impianti sono di proprietà di Iniziative Biometano, holding di partecipazione i cui azionisti sono imprenditori del Nord-Est operanti nel settore agricolo ed industriale e da Snam.
A Orzinuovi
Il gruppo AB in questi anni ha acquisito la leadership nel settore della cogenerazione e nei sistemi per la produzione di biocombustibili, con sistemi per la purificazione e la liquefazione del biometano e per il trattamento delle emissioni in atmosfera. Il gruppo, con quartier generale nel polo industriale di Orzinuovi, conta oggi oltre 1.200 dipendenti con presenza diretta in 20 Paesi del mondo tra Europa, Nord e Sud America.
«Il cammino verso l’obiettivo fissato dal Governo di sostituire il 30% del gas importato con il biometano nazionale entro il 2030 è iniziato - afferma Angelo Baronchelli, fondatore di AB -. La nostra realtà è pronta a far decollare questo settore incentivato dal recente Decreto del Mase. Affianchiamo infatti le aziende interessate nell’upgrading del biogas, nella liquefazione del biometano, nella cogenerazione, nel trattamento delle emissioni e in tutte le tecnologie a corredo dell’impianto, oltre ad offrire una serie di servizi qualificati che partono dalla consulenza a monte della progettazione dell’impianto fino al servizio di manutenzione 24/7, indispensabile per garantire alte performance e lunga vita all’impianto».
Economia circolare
Non è tutto, questo esempio di economia circolare applicato al mondo agricolo consente una valorizzazione completa di tutti gli scarti di filiera che, oltre a diventare combustibile green prodotto a chilometro zero, generano fertilizzante. Il digestato, infatti, residuo del processo di digestione anaerobica, può essere utilizzato come concime in sostituzione dei prodotti chimici, spesso di importazione che oltre ad essere di ottima qualità è in grado di arricchire il terreno di sostanze organiche e nutrienti, contribuendo considerevolmente al sequestro e stoccaggio del carbonio nel suolo.
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