Da Stefana ad Esselunga, un passaggio che non sarà indolore
Il prossimo 26 maggio i 193 operai della Stefana di Ospitaletto passeranno in blocco alla Esselunga di Bernardo Caprotti. Con l’acquisizione del ramo d’azienda dell’acciaieria, per oltre 50 milioni di euro, i lavoratori della Stefana diventeranno a tutti gli effetti dipendenti di Esselunga.
Un passaggio che non sarà indolore: il colosso della grande distribuzione applicherà infatti il contratto nazionale del Commercio e quello aziendale, che comporterà un taglio degli stipendi di circa 10mila euro lorde all’anno per operaio.
L’obiettivo dei sindacati è quello di riuscire, almeno nella contrattazione interna, quella aziendale, a mantenere qualcuna delle prerogative maturate dagli operai di Stefana in tanti anni di lavoro. E’ chiaro che Esselunga non ha nessun obbligo in tal senso.
Altro aspetto riguarda poi la riconversione del sito di Ospitaletto in polo logistico Esselunga. Di stime ufficiali ancora non ce ne sono, ma si parla di almeno due anni di lavori. Durante questo periodo il colosso della grande distribuzione vorrebbe usufruire della cassa integrazione per i 193 operai. La Fiom invece ha chiesto ad Esselunga di utilizzare, nei lavori di smantellamento del sito siderurgico, chi in quell’azienda ci ha lavorato per tanti anni. Le parti si vedranno ancora la settimana prossima.
E’ fissato invece per il prossimo 5 maggio alle 15 l’incontro tra i sindacati e i vertici della Fer-Par, società controllata al 100% dal Feralpi che ha acquistato per 10 milioni di euro l’impianto Stefana di via Brescia a Nave. In questo caso i lavoratori sono 91.
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