Da anni le pensioni di 45mila bresciani sono fortemente penalizzate
Negli ultimi tre anni i pensionati hanno visto ridursi sensibilmente il loro potere d’acquisto, vittime di un’inflazione galoppante e di una rivalutazione delle pensioni (da attuare nella Legge di bilancio) «sempre insufficiente», il cui indice verrebbe ogni anno «pesantemente tagliato».
La manifestazione
Per far sentire la loro voce 500 pensionati bresciani parteciperanno il 30 ottobre a Milano (piazza San Babila) alla manifestazione nazionale promossa da Spi-Cgil «Il potere d’acquisto logora chi non ce l’ha», ma già ieri si sono riuniti in assemblea alla Camera di commercio di via Einaudi per parlare di nuove povertà, sanità e fisco, e per capire come fare a migliorare la situazione.
L’incontro
A coordinare il confronto è stato il segretario generale di Spi-Cgil Brescia, Mauro Paris, che ha ricordato come «le pensioni più penalizzate in questi anni siano state quelle con importi tra 1.600 e 1.700 euro al mese, che a Brescia riguardano 45.000 persone».
Ma al centro dell’attenzione sono finite anche le povertà più gravi, quelle dei pensionati costretti per mangiare a rivolgersi ai centri Caritas, che nel 2023 sono stati il 13% del totale di chi non lavora più, quando nel 2015 erano il 7%. Altro tasto dolente discusso da Paris è la legge sulla «non autosufficienza», di cui nel nostro Paese avrebbero diritto 3,8 milioni di persone, approvata per la prima volta dal governo Draghi e modificata l'anno scorso, «gravata fino a oggi da mancanza di finanziamenti che la rendano operativa in modo incisivo».
Soluzioni
Una delle soluzioni che i pensionati proporranno a Milano il 30 al governo è «il fisco progressivo, l’esatto opposto della flat tax, perché chi ha di più deve pagare di più e chi ha meno deve pagare meno». Nelle conclusioni il membro di segreteria Spi, Stefano Landini, ha evidenziato «la necessità di mettere al centro dei confronti la partecipazione democratica all’attività politica e sociale del Paese, perché gli organismi di rappresentanza dei cittadini devono continuare ad avere la forza di farsi ascoltare».
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