Economia

Cyber security, «in Italia gli esperti sono pochissimi e molto richiesti»

Così Davide Dattoli, fondatore di Talent Garden, ospite del Wired Next Fest 2022
Davide Dattoli ospite al Wired Next Fest 2022 -  Foto © Franco Russo per Wired
Davide Dattoli ospite al Wired Next Fest 2022 - Foto © Franco Russo per Wired
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«Partiamo da un dato: tra il 2020 e il 2021 il numero di attacchi informatici alle imprese è aumentato dal 30%. Sì, avete capito bene: in un solo anno. Non è questione di se, ma di quando avverrà alla vostra azienda. Oggi, purtroppo, gli esperti di cyber security in Italia sono ancora pochissimi» così ha esordito durante la mattinata di sabato scorso Davide Dattoli, founder bresciano di Talent Garden, rivolgendosi al pubblico del Wired Next Fest 2022 a Milano.

Il ragionamento dell’imprenditore 33enne s’inserisce perfettamente nella cornice del festival, che quest’anno aveva come tema centrale il «futuro della democrazia»; l’evento, tenutosi nelle giornate di venerdì e sabato alla Fabbrica del Vapore (a pochi passi dal Cimitero Monumentale), è stato organizzato dal ramo italiano di Wired (sede centrale: San Francisco), magazine dedicato ad approfondimenti su tecnologia, innovazione, cultura, arte e cinema. Dattoli, intervistato dal giornalista Luca Zorloni (coordinatore area digitale di Wired Italia), spiega: «Non appena entrati nel mondo della formazione in cyber security, si possono presentare due profili professionali: profilo rosso e profilo blu, entrambi basati sulle tecnologie utilizzate nel cyber warfare [“guerra informatica”]». Il riferimento, per i meno esperti, è alle squadre di tecnici e professionisti, divisi tra chi si occupa della parte offensiva (profilo rosso), che consiste nel trovare una breccia nei sistemi e attaccarli, e chi invece lavora al mantenimento delle difese di rete interne (profilo blu).

«Oltre alle competenze strettamente pratiche, di matrice informatica (cosiddette hard skills), ci si è resi conto negli ultimi anni dell’importanza delle soft skills, ovvero competenze derivanti da background diversi, magari umanistici, come Giurisprudenza, Psicologia, ma anche Criminologia.

Il corso di Talent Garden

Per ottenere figure opportunamente preparate, la chiave è affiancare queste esperienze durante l’insegnamento: esattamente ciò che fa Talent Garden nei suoi corsi per formare specialisti in cyber security», continua Dattoli. A novembre, infatti, prenderà il via la terza edizione del corso «Deep» di Talent Garden (20 posti rimasti), dedicato proprio alla sicurezza informatica: il corso durerà 13 settimane e, a fronte dell’investimento intrapreso (si parla di 4.900€), per la quasi totalità dei frequentanti (99%) sarà possibile trovare lavoro, almeno secondo le stime di Talent Garden. Il sito riporta anche che gli stipendi per un cyber security analyst vanno mediamente dai 24 ai 100mila € annui (dal livello junior al livello senior). «Questo perché c’è un’altissima richiesta da parte delle aziende: ricercatissimi i giovani, sia in Italia che a livello internazionale. Il che potrebbe andare a risolvere il problema della disoccupazione giovanile, per la quale siamo tra i primi in Europa», afferma Dattoli.

Il mercato del lavoro

In effetti, stando ai dati Istat, a gennaio 2022 lavorava poco più del 60% dei giovani tra i 25 e i 34 anni. Ciò, convengono sia Dattoli che l’intervistatore Zorloni, è da ricondurre alla quasi assenza di corsi dedicati alle competenze digitali più richieste nel mondo del lavoro – come la cyber security – sia a livello scolastico che universitario (al di fuori naturalmente delle facoltà dedicate, come Ingegneria Informatica, che però si ferma a determinati ambiti e settori). Ai giovani dunque non manca la voglia, ma un’adeguata formazione.

Questa tesi è sostenuta anche dai dati dell’Osservatorio sulle Competenze Digitali 2019 (l’ultima edizione uscita), che riporta quanto segue: «Il gap risultante [tra domanda e offerta di giovani con competenze digitali] è quindi in peggioramento, con una carenza di 5.100 unità per i laureati pari al 35% del fabbisogno (era 4.400 nel 2017) e un surplus di circa 8.400 unità, ovvero il 95% in più di quanto necessario, per i diplomati (era 8.000 nel 2017). Questi diplomati in surplus hanno qualifiche ICT (Information & Communications Technologies) non ancora sufficienti rispetto alle reali esigenze del mercato, per cui potrebbero essere comunque impiegati e formati internamente dalle aziende oppure diretti verso corsi post-diploma, soprattutto nell’ambito dell’offerta formativa degli ITS».

Dattoli era già stato ospite del Wired Next Fest nel 2015, protagonista di un confronto con Marino Golinelli, a capo del gruppo farmaceutico Alfasigma e della Fondazione Golinelli e scomparso quest’anno. Il tema allora era il ruolo dell'azienda nella nostra società e il contributo che può dare alla formazione dei giovani. Talent Garden è la più grande piattaforma europea di coworking che riunisce professionisti del mondo tecnologico e digitale ed è stata fondata a Brescia nel 2011; lo spazio originario, quello in via Cipro 66, chiuderà i battenti a fine dicembre.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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