Economia

Curcuma e spirulina: i ravioli bresciani amati anche dai cinesi

«Tradizioni padane» punta sull'innovazione e conquista nuovi mercati. A metà agosto ha ricevuto la visita di due importatori cinesi
  • Le specialità di Tradizioni Padane
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Conto economico che si chiude in utile e fatturato che passa da 4,8 a 5,1 milioni di euro per «Tradizioni padane» di Gottolengo, azienda che a metà agosto ha ricevuto la visita di due importatori cinesi interessati ai prodotti bresciani (in Cina i ravioli sono molto diffusi, al nord si chiamano Jiaozi, al sud Hun tun e possono esser di carne e di verdura in ogni caso non saporiti come quelli italiani).

Sempre in agosto « Tradizioni Padane» ha sostenuto l'audit per il rinnovo della certificazioni Brc e Ifs (per vendere prodotti alimentari alla grande distribuzione inglese ed a quelle di Italia, Germania e Francia), la prima con rilascio del livello "A" e la seconda con quello di Higer Level.

In giugno «Tradizioni padane» aveva presentato la pasta artigianale ed i tortelli al Summer Fancy Food Show di New York (2500 espositori e 25mila buyers presenti), evento dedicato alle specialità gastronomiche nell'America del Nord, e principale vetrina per l'innovazione, terreno sul quale l'azienda è molto impegnata.

Passano infatti dall'innovazione numerosi prodotti, e numerosi ingredienti come la spirulina (un'alga a forma di spirale), l'uso della curcuma piuttosto che del monococco, funzionali ad un mercato le cui abitudini alimentari sono in continuo cambiamento; mercato che per «Tradizioni padane» si allarga ed all'interno del quale occorre far fronte anche al rispetto delle regole religiose come è avvenuto con i prodotti kosher.

Presieduta da Leonardo Salvini, «Tradizioni padane» occupa 34 addetti il cui costo del lavoro è stato di 1,1 milioni; in conto economico costi per materie prime per 2,4 milioni, servizi per un milione e ammortamenti per poco più di centomila euro. Il 2017 è previsto in crescita.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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