La crisi Stanadyne arriva in Regione: «Sia garantita l’occupazione»

Si è svolta giovedì 30 gennaio l’audizione in Commissione attività produttive in merito alla situazione dell’azienda di Castenedolo
Il presidio davanti alla Stanadyne prosegue dallo scorso dicembre - © www.giornaledibrescia.it
Il presidio davanti alla Stanadyne prosegue dallo scorso dicembre - © www.giornaledibrescia.it
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«Sono emersi interessamenti da approfondire per la continuità dell’attività e dell’occupazione»: queste le parole a caldo di Antonio Ghirardi e Barbara Basile della Fiom, a margine dell’audizione questa mattina a Palazzo Lombardia in Commissione attività produttive della Regione sulla situazione della Stanadyne di Castenedolo.

La situazione

Lo ricordiamo: i lavoratori sono in presidio da 58 giorni contro la liquidazione (prima) e la cessione (poi) dell’azienda che occupa un centinaio di persone.

Tra gli interventi, oltre a quello del liquidatore della società Angelo Rodolfi e dell’assessora regionale Simona Tironi, quello del sindaco del comune dell’Hinterland, Pierluigi Bianchini: «La Stanadyne è un’azienda che per tanti anni ha dato lavoro ma soprattutto sicurezza sociale alla comunità – ha detto il primo cittadino –. Abbiamo visto dei lavoratori che, colpiti dal messaggio dell’azienda, si sono sentiti in torto per quanto successo, e l’insicurezza è arrivata anche in tante famiglie. L’auspicio è che si trovi una soluzione quanto prima possibile».

Scouting, occupazione e produzione

«Le parole espresse dal liquidatore unico Stanadyne a Castenedolo ci rassicurano rispetto alle attività produttive in essere, che sono novità e che danno più fiducia per il futuro», ha detto il consigliere regionale bresciano Diego Invernici. «Si deve garantire, quindi, l’occupazione degli 85 dipendenti. Siamo pronti a sostenere anche le azioni di scouting avviata da Confindustria ed il comparto automotive bresciano, che ringrazio per il lavoro svolto, identificando le soluzioni ottimali per la continuità e sviluppo della produzione di questa impresa, che è una eccellenza e fondamentale realtà per il territorio e l’economia locale, che ha risentito notevolmente della crisi nel campo dell’automotive europeo, sin dal 2024. È necessario, ribadisco, da un lato garantire l’occupazione, dall’altro mantenere la continuità delle attività produttive. Le istituzioni locali e regionali stanno seguendo con grande attenzione l’evoluzione della situazione e lavorando per identificare soluzioni capaci di contenere le ripercussioni economiche e sociali, a beneficio del futuro dello stabilimento».

L’assessora Tironi

Anche l’assessora Simona Tironi, che ha la delega alle crisi aziendali, si è espressa rispetto all’audizione. Come racconta, i partecipanti hanno esaminato la situazione della società in liquidazione, affrontando le ragioni dello sciopero e del blocco delle spedizioni. Ha anche rivelato di aver chiesto alla società rassicurazioni immediate sul pagamento delle merci da parte dei clienti, con l’obiettivo di garantire gli stipendi dei lavoratori, oltre a tutte le informazioni necessarie per individuare possibili acquirenti.

«I nostri focus sono la continuità occupazionale dei lavoratori e la salvaguardia del tessuto industriale lombardo e, in questo caso, bresciano», ha affermato, sottolineando anche la complessità della crisi che colpisce il settore dell’automotive e l’impatto che questa ha sull’indotto. «Continuiamo a manifestare preoccupazione rispetto alla situazione di Stanadyne anzitutto per le eventuali ricadute dirette sui lavoratori».

L’assessora ha ringraziato i lavoratori per aver permesso la prosecuzione della produzione nello stabilimento, ribadendo anche l’impegno della Regione nel supportare tutte le parti coinvolte, lavorando in concerto con le istituzioni locali per trovare soluzioni concrete. «Siamo altresì felici di constatare un buon interesse sull’azienda», ha concluso, «e restiamo fiduciosi per i prossimi incontri». Il prossimo incontro tecnico presso l’assessorato, ha concluso, si terrà tra circa dieci giorni.

Soddisfatto anche il Pd

Anche Miriam Cominelli, consigliera Pd in Regione, si è detta soddisfatta dell’incontro. «La proprietà si è mostrata aperta a trovare una soluzione in grado di mantenere la continuità produttiva dell’azienda e tutelare i posti di lavoro senza ricorrere ad ammortizzatori sociali. L’essenziale ora è che questa ipotesi si concretizzi in tempi rapidi e per questo ci deve essere l’impegno di tutti. Noi consiglieri regionali del territorio sicuramente accompagneremo il percorso, che ha l’obiettivo di evitare la liquidazione di un’azienda fondamentale per il tessuto produttivo bresciano. Non possiamo non ricordare che se si è arrivati a vedere una soluzione positiva è stato soprattutto grazie alla mobilitazione dei lavoratori dell’azienda che hanno saputo sensibilizzare tutte le forze politiche».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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