Crisi per Neosperience: l’azienda in «temporanea tensione finanziaria»
Neosperience ricorre alla composizione negoziata della crisi. La società bresciana quotata sull’Egm, specializzata in prodotti digitali e applicazioni di intelligenza artificiale ha deciso di accedere al percorso volontario e stragiudiziale per rinegoziare il debito e gestire una situazione di «temporanea tensione finanziaria».
Un anno complesso
La domanda di composizione della crisi è arrivata al termine di un anno in cui l’azienda ha attraversato momenti turbolenti, tra le difficoltà della quotazione al Nasdaq della controllata Neosperience Health, al momento in stand-by, e la sospensione del giudizio sull’ultimo bilancio da parte della società di revisione Bdo Italia.
Nuovo piano
Il percorso di risanamento, si legge in una nota diffusa nei giorni scorsi dalla società cittadina, riguarda solo la capogruppo ed è stato affidato a Kpmg e a Molinari Studio Legale. Obiettivo: garantire la continuità aziendale e supportare il management nella redazione di un nuovo piano industriale. L’ultimo, aggiornato a luglio, stimava ricavi per 24,3 milioni nel 2024 e 53,4 milioni nel 2028, con una crescita annua media del 20,3%. Per la marginalità le previsioni erano di un ebitda di 18,7 milioni nel 2028, partendo dai 5,1 milioni del 2023 (+29,8% ogni anno), e di un ebit di 14,8 milioni (+59,5% annuale). Target giudicati «ambiziosi» dagli analisti di Corporate family office.
Numeri
Nel primo semestre Neosperience ha registrato un valore della produzione di 17,8 milioni (+22% rispetto al primo semestre 2023) con vendite nette per 13 milioni (+7%) e un Ebitda di 3,8 milioni, in linea con l’anno passato. L’utile di gruppo è pari a 135mila euro, in calo dell’83,5% dagli 823mila euro dei primi sei mesi dell’anno passato. Per quanto riguarda i debiti, la posizione finanziaria netta di Neosperience al 30 giugno era di 18,1 milioni. Le passività a breve termine ammontavano a 14,8 milioni, di cui 5,4 milioni di debiti verso le banche in scadenza entro 12 mesi (più altri 16,5 milioni di debiti bancari di durata maggiore) e 3,8 milioni dovuti ai fornitori.
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