Economia

Crisi: le rinunce degli imprenditori bresciani

Ricorso al patrimonio personale, taglio di vacanze e uscite: le scelte degli imprenditori pur di mantenere in piedi l'azienda
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Il 75,8% degli imprenditori bresciani ha fatto ricorso al proprio patrimonio personale pur di tenere in piedi la propria azienda. La crisi si fa sentire sulle abitudini degli imprenditori di casa nostra e, più in generale, su quelli lombardi. Il quadro emerge dalla indagine “Cosa cambia con la crisi” condotta dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, coinvolgendo circa 600 imprenditori lombardi.

Tre su cinque danno fondo ai propri risparmi personali per mantenere l’impresa, una scelta che influisce sul tempo libero e pure sulle abitudini alimentari. Quasi la metà (43%) decide di saltare la cena fuori e uno su tre improvvisa menù low cost (34,2%). E ritorna la schiscetta per il 31,1% di chi per pranzo non ha la fortuna di lavorare vicino a casa o di avere una mensa aziendale.

La “dieta forzata” della crisi per le attività del tempo libero riguarda circa il 75% degli imprenditori lombardi, che riduce le uscite e sceglie hobby low cost: 1 su 3 si dedica più a famiglia e fai da te, 1 su 5 guarda più Tv, e l’8% si “attacca” a internet e social network. Un imprenditore lombardo su 3 sa già che quest’estate non andrà in vacanza, così come il 35,9% taglierà il budget. Le rinunce più sentite dagli imprenditori lombardi in tempo di crisi? Le vacanze (26,7%) e lo shopping (15,9%), dato che sale per le imprenditrici al 20%.

Sono gli imprenditori di Brescia e Bergamo ad aver fatto ricorso più che in altre province lombarde al proprio patrimonio personale per far fronte alla crisi, si tratta rispettivamente del 75,8% e del 73,9% degli imprenditori, mentre Monza e Brianza è in linea con la Lombardia (65,4%).

Per quanto riguarda i tagli alla spesa domestica mentre 1 imprenditore su 5 a Como dichiara di non aver cambiato le proprie abitudini, a Bergamo il 39,1% taglia sui menù troppo costosi delle cene a casa e a Brescia il 54,5% riduce gli happy hour, un rimedio contro la crisi adottato anche dagli imprenditori di Monza e Brianza (40,2%).

E per ridurre le spese cambiano anche le abitudini al lavoro, in particolare in pausa pranzo: a Varese, Milano e Bergamo torna la schiscetta (rispettivamente 36,2%, 35,9% e 34,8% degli imprenditori). Se in Lombardia in media 1 imprenditore su 3 rinuncerà alle vacanze, a Brescia e Bergamo sembra essere diventato un lusso per pochi: rispettivamente il 54,5% e il 47,8% prevede di non partire, mentre a Milano, Monza e Brianza e Varese si presterà più attenzione al budget.

Profilo low cost anche quando si tratta di impegnare il tempo libero: a Brescia il 51,5% degli imprenditori dedica più tempo alla famiglia e al “fai da te”, a Varese si esce di meno e si passa più tempo nei “salotti virtuali” (12,8%).

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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