Economia

Crisi della Germania, l’export di macchinari bresciani crolla: -12,4%

La Redazione Web
L’allarme di Confartigianato nei primi sei mesi del 2024: «La crisi della meccanica, gravata in particolar modo dalla frenata dell’automotive, sta colpendo duramente la provincia»
In crisi il settore automotive - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
In crisi il settore automotive - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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L'Osservatorio di Confartigianato lancia l'allarme: la crisi nel settore della meccanica, gravata in particolar modo dalla frenata dell’automotive, sta colpendo duramente la provincia di Brescia, dove i comparti rappresenta uno degli assi portanti dell’economia locale. Con 7.801 imprese attive nella meccanica, di cui ben 4.153 artigiane (Mpi imprese con meno di 50 dipendenti), il settore impiega 47.700 addetti, pari al 51,6% della forza lavoro totale del comparto (92.378) della nostra provincia.

I dati sulla produzione industriale pubblicati venerdì scorso dall’Istat confermano la crisi della manifattura dove il calo delle attività manifatturiere è determinante nell’azzeramento della crescita del Pil nel terzo trimestre del 2024. A pesare, la recessione tedesca. Anche a Brescia.

Crisi tedesca

Il secondo anno consecutivo di recessione in Germania, principale mercato per le esportazioni di meccanica made in Italy, ha ridotto drasticamente la domanda di macchinari e componenti per il settore automotive. Nei primi sei mesi del 2024, le esportazioni di macchinari bresciani verso il mercato tedesco sono crollate del 12,4%, un dato allarmante che si unisce alla caduta generale delle vendite tedesche di autoveicoli (-27,3%) e di prodotti in metallo (-13,5%).

Quello tedesco è il primo mercato del made in Italy della metallurgia e prodotti in metallo e degli autoveicoli ed è il secondo mercato sia dei macchinari che dei mezzi di trasporto, dietro agli Stati Uniti così come l’82,0% dell’export di macchinari in Germania si addensa in quattro regioni: Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte e, tra le principali province per vendite di macchinari sul mercato tedesco, nei primi sei mesi del 2024 si registrano cali pesanti, e più ampi della media, a Verona con -21,0%, Reggio Emilia con -18,1%, Padova con -16,8%, Brescia con -12,4% come sopra riportato, e poi Modena con -10,2% e Bergamo con -9,2%.

Le attese sugli ordini

In autunno cedono le aspettative sulla domanda delle imprese della meccanica, che presentano diffusi saldi di opinione negativi e in peggioramento. A ottobre 2024 le attese sugli ordini per i macchinari ed apparecchiature registrano un saldo di -4,1 (era -2,9 a settembre), mentre il saldo negativo si amplia nettamente per metallurgia che segna un -15,0 (a fronte del -6,2 a settembre) e per i prodotti in metallo con -15,4 (era -5,9 a settembre), mentre si registra una repentina caduta delle attese degli ordini di autoveicoli, con il saldo che arriva a -22,1 invertendo il segno rispetto al +0,1 di settembre.

Si conferma una maggiore tenuta della riparazione, manutenzione ed installazione di macchinari, in cui si registra un saldo delle attese sugli ordini pari a -0,4 (era +3,3 a settembre).

Aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali

La crisi in corso ha determinato un incremento significativo nel ricorso agli ammortizzatori sociali. I dati del Fondo di solidarietà bilaterale per l’artigianato (Fsba) mostrano che a Brescia il valore dell’assegno di integrazione salariale è aumentato del 16,5% nei primi nove mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023. La provincia si colloca così tra le prime 15 in Italia per utilizzo di questa misura di sostegno.

«Una contrazione che riflette l’effetto combinato di una domanda internazionale debole, l’incertezza della transizione verso la mobilità elettrica e una stretta monetaria che penalizza gli investimenti. La crisi della meccanica e dell’automotive nella nostra provincia assume ora proporzioni preoccupanti. A Brescia la meccanica artigiana è una risorsa vitale, ma la contrazione minaccia di indebolire l'intero sistema produttivo locale» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «Sollecitiamo misure concrete da parte delle istituzioni, per difendere e rilanciare il nostro tessuto industriale e sostenere un settore cruciale già provato dalla crisi tedesca».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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