Economia

Crescita record dell’agricoltura bresciana: la produzione lorda tocca 1,8 miliardi

Annata agraria: balzo del 10% ma la redditività resta al palo. La provincia si conferma leader nazionale del latte vaccino
Un campo coltivato - © www.giornaledibrescia.it
Un campo coltivato - © www.giornaledibrescia.it
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Passano gli anni ma il copione non cambia: per l’agricoltura bresciana crescono i fatturati, ma non la redditività, che resta stretta tra costi di produzione elevati, dinamiche di mercato incerte ed un clima che, seppur al momento normalizzato, lascia molteplici incognite all’orizzonte.

Questo, in estrema sintesi, quanto emerge dai dati relativi all’annata agraria 2022/ 2023 illustrati nella sede provinciale di Coldiretti dalla presidente Laura Facchetti, dal direttore Massimo Albano e dal vice direttore Mauro Belloli.

Se infatti i numeri relativi alla produzione lorda vendibile dell’agricoltura bresciana danno un quadro tutt’altro che sconfortante, con un incremento del valore della stessa di circa il 10%, sino a toccare la cifra record di 1,8 miliardi di euro (contro gli 1,64 del 2022), a guardarci dentro non è tutto oro quello che luccica.

Il caro-energia

Da sinistra Mauro Belloli, Laura Facchetti, Massimo Albano - © www.giornaledibrescia.it
Da sinistra Mauro Belloli, Laura Facchetti, Massimo Albano - © www.giornaledibrescia.it

Perché, spiega il vicedirettore Belloli, «sebbene i costi di produzione siano calati rispetto all’agosto 2022, restano comunque alti rispetto al 2020, nell’energia come nel petrolio, nei concimi e nelle farine per uso zootecnico».

Se a questo si aggiungono i conflitti bellici che inducono alla continua instabilità dei mercati ed un clima che, sebbene sia tornata la pioggia, resta foriero di numerosi eventi non programmabili, si comprende perché la neo presidente ribadisca l’impegno di Coldiretti sui numerosi tavoli, nazionali e non, per difendere la redditività degli agricoltori e sostenere le filiere in difficoltà. Strizzando l’occhio anche al nuovo investimento sull’aeroporto di Montichiari che, dice, «aiuterebbe moltissimo il comparto nei trasporti internazionali».

Le novità Pac e i settori

Facchetti non manca di soffermarsi anche sulle nuove tecniche di evoluzione assistita e sulla conservazione intelligente dell’acqua, storica battaglia di Coldiretti, mentre definisce «altamente burocratizzata ma con tante novità» la Pac partita nel 2023, sulla quale assicura il pieno impegno dell’organizzazione. Soffermandosi sui singoli numeri, Brescia e la Lombardia si confermano leader nazionali per il latte vaccino, con un trend in continuo aumento: la produzione bresciana ha superato il 12% del latte italiano e in valore assoluto viaggia verso i 17 milioni di quintali, sebbene preoccupi non poco il tema del prezzo del latte. Buona l’annata per il Grana Padano e per i suini da macello, che toccano valori assoluti mai raggiunti negli anni precedenti, ma preoccupa la filiera, per l’emergenza della peste suina africana e per la progressiva diminuzione delle scrofaie.

In leggero aumento i valori per i bovini da carne e positiva l’annata per i vitelli a carne bianca, dopo la profonda crisi del periodo covid, sebbene non manchino timori per la fase di ristallo. Ancora, il comparto avicolo registra una ripresa nella produzione di carne di pollo, ancor di più quella di carne di tacchino, con la produzione di uova che viaggia bene sino a giugno.

Olio ko

E se restano annate complicate per api e miele, a vivere l’annus horribilis è stato questa volta il comparto dell’olio, flagellato da problemi climatici (grandinate) e fitosanitari (funghi, cimice, mosca, margaronia). «Abbiamo aziende che hanno raccolto zero - tira corto Belloli -La qualità del nostro olio è indiscussa, ma senza la quantità si fa poco». Regala soddisfazioni il comparto del vino, in campo e in cantina: un incremento a due cifre degli ordinativi in tutte le zone e grande presenza di turisti portano a una crescita importante della vendita in cantina (18%) e dell'export (+12%). Buona l’annata in termini di resa e di qualità dei raccolti per il mais, ma in contrazione i prezzi al campo, dopo i livelli record del 2022, mentre si accentua la tendenza all’aumento dalle altre colture tradizionali, quali orzo e frumento tenero, ma anche triticale, sorgo, erba medica e soia.

L’occupazione: nel periodo 2015 – 2022 il saldo di occupati rimane in positivo, con oltre mille lavoratori autonomi in meno, compensati dai nuovi lavoratori dipendenti.

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