Credito Lombardo Veneto, inizia la nuova avventura

Il progetto nato cinque anni fa è ormai realizzato. Lunedì prossimo, infatti, si apriranno le porte della prima filiale del Credito Lombardo Veneto, la banca creata da un gruppo di imprenditori bresciani, lombardi e veneti, presieduta da Franco Spinelli.
Lo scorso 21 febbraio, ha spiegato il presidente prima della presentazione dello sportello operativo e della sede (in via Orzinuovi a Brescia), il cda ha deliberato l'aumento di capitale da 25 a 31,5 milioni. I soci sono ora 140. Tra le «new entry», si trovano altri nomi importanti dell'industria bresciana: Gnutti, Forelli, Gambarini, Baronchelli, Borghesi, Vassalli, Gaboardi. «Alcuni giovani bresciani - ha spiegato inoltre Spinelli - si sono consorziati e, versando anche piccole somme, sono entrati nel capitale sociale».
C'è grande entusiasmo nell'agenzia di via Orzinuovi, dove si trovano gli uffici della presidenza, della direzione generale (guidata da Alberto Campana) e del direttore di filiale (Raffaele Zubani).
L'immobile in cui opera il Cre.Lo.Ve. (che occupa in locazione uno spazio di 1.600 mq su due piani) ospitava in precedenza i Magazzini Zanardelli. Ma ora l'edificio è stato completamente ristrutturato e sono stati ricavati anche trenta posti auto (a raso e interrati). «Hanno lavorato soprattutto aziende bresciane - dice il vicepresidente Gianmbattista Bruni Conter - di proprietà sia dei soci che di terzi». Per il restyling della sede sono stati spesi 2,5 milioni.
La filiale è stata realizzata secondo canoni completamente innovativi rispetto alla tradizione bancaria classica. Dominano i materiali che caratterizzano Brescia e la sua storia: dal marmo di Botticino all'ottone, dall'acciaio all'ulivo del Garda.
Il cliente che entra in agenzia trova immediatamente uno sportello completamente automatizzato, attraverso cui può svolgere le principali operazioni di cassa. È a disposizione anche una gestione automatica delle cassette di sicurezza, operativa 24 ore su 24.
Nella sala a fianco si trova un bancone d'accoglienza (in marmo): un dipendente gestirà il flusso della clientela, indirizzandola verso gli sportelli di consulenza dotati anche di un sistema per la gestione di cassa. «Abbiamo di fatto eliminato - ha spiegato Campana - la figura classica del cassiere». Un lungo tavolo d'acciaio è dotato di postazioni attraverso cui i clienti possono operare autonomamente, ma seguiti dal personale della filiale.
Rivoluzionari anche gli orari di lavoro: tutti i giorni (a parte la domenica) dalle 9 alle 19.30; il sabato dalle 9 alle 13.30.
«Al centro - ha detto Aldo Bonomi, vicepresidente vicario del Cre.Lo.Ve. - c'è il cliente con tutte le sue necessità, e chi entra in questa banca deve sentirsi a casa. Sono felice - ha concluso Bonomi - di portare a termine questo progetto pensato tanti anni fa; è un passo difficile, forse incosciente, ma crediamo nel futuro, abbiamo deciso di investire su Brescia e sui bresciani; vogliamo diventare un punto di riferimento per questo territorio, come altre banche sono state in passato». Mentre oggi, almeno secondo i promotori del Cre.Lo.Ve., non lo sono più.
Guido Lombardi
g.lombardi@giornaledibrescia.it
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