Cosa prevede il nuovo contratto per operai agricoli e florovivaisti
Aumento delle retribuzioni, contrasto al lavoro irregolare, più garanzie sul posto di lavoro in caso di infortuni e migliori indennità. È un nuovo contratto provinciale per gli operai agricoli e florovivaisti «di soddisfazione» quello 2024-2027 che i sindacati Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil hanno siglato giovedì sera con Coldiretti, Confagricoltura e Cia, soprattutto perché oltre a una serie di miglioramenti specifici avrebbe il pregio di «dare una prospettiva stabile e di qualità al lavoro agricolo».
Partendo dal salario, la parte su cui si concentrano di solito la maggior parte delle aspettative, che oggi mediamente si aggira sui 10 euro l’ora, i 13.000 addetti bresciani coinvolti nella trattativa si vedranno riconoscere un incremento medio del 6,4% spalmato su tre momenti: il 5% da questo mese di luglio, lo 0,7% da gennaio 2025, e lo 0,7% da luglio dell'anno prossimo. Un indennizzo in più è stato ottenuto per gli addetti inquadrati all’ottavo livello, il più basso, che si vedranno migliorare la paga del 6,6%, sempre in tre momenti.
Sotto la lente
Più soldi in busta paga arriveranno anche dal capitolo «indennità», con quella «di aprile» (che esiste solo a Brescia) incrementata di 35 euro per tutti i livelli con decorrenza gennaio 2025, quella di mungitura alzata a 0,055 euro per ogni quintale di latte consegnato a uso industriale, e quella di capo fiduciario che da gennaio passerà dagli attuali 45 a 60 euro mensili. Altrettanto importante è l’inserimento del nuovo nuovo articolo sulla Cassa integrazione straordinaria degli operai agricoli, destinato a colmare il vuoto esistente sull’integrazione del 10% a carico del datore di lavoro in presenza di eventi straordinari non ricompresi tra quelli attualmente normati (neve, gelo), come successo per esempio con l'epidemia da Covid.
Le sollecitazioni
Il nuovo contratto provinciale recepisce anche il sollecito giunto dalle parti sociali in tema di tutela dei lavoratori in presenza di infortuni certificati dall’Inail, con la garanzia di conservazione del posto per ulteriori due mesi in più rispetto ai 12 mesi già previsti contrattualmente, e si fa carico - come sottolineato dalla segretaria Fai Cisl Rossella Gazzaretti - «di ridurre il gap tra lavoratori di serie A e lavoratori di serie B, quindi tra chi presta lavoro a tempo indeterminato e chi lo fa a tempo determinato o da avventizio (a chiamata), visto che all'articolo 14 è stato inserito un esplicito riferimento ai lavoratori avventizi, a fianco di quello per i dipendenti a tempo determinato, sull’orario di lavoro applicato».
Le reazioni
«Con questo accordo - come fatto notare dal segretario di Uila Uil Michele Saleri - un terzo livello riceverà 4.100 euro in più in quattro anni, e poi si introdurranno progressivamente più qualità e sostenibilità in tema di tutela della salute e del welfare».
«La stretta sullo sfruttamento e la volontà di valorizzare il lavoro regolare sono il terreno comune su cui si è andati a sviluppare la parte degli appalti - ha evidenziato il segretario Flai Cgil Enrico Nozza Bielli - e a ribadire il fatto che le aziende sono tenute a comunicare preventivamente a Ebat-Bs (l’ente bilaterale agricolo territoriale la cui costituzione è stata recepita ufficialmente con il nuovo documento) specifici dettagli ed estremi del contratto sottoscritto. Viene anche prevista l’istituzione, in capo a Ebat-Bs e alla rete territoriale del lavoro agricolo di qualità, di un registro in cui dovranno essere protocollate le comunicazioni ricevute e certificate le date di arrivo».
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