Economia

Corrono le ruote della Lucchini Rs: stabilimento negli Usa

Il 2017 si chiude con ricavi in crescita a 411 milioni Utile netto di 28 milioni Bene tutte le partecipate
Alla guida. Giuseppe Lucchini col figlio Luigi e il nipote Augusto Mensi
Alla guida. Giuseppe Lucchini col figlio Luigi e il nipote Augusto Mensi
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Corrono le ruote della Lucchini RS di Lovere, oggi in una fase storica decisiva nel rinnovamento e nello sviluppo del sistema ferroviario sia nazionale che internazionale.

Il fatturato è cresciuto e se i costi del rottame, delle ferroleghe, del metano e degli elettrodi (che la siderurgia lombarda un tempo, quando c'era Union Carbide a Forno d'Allione, aveva fuori dalla porta di casa ed ora sono sempre più in mano cinese), non avessero pesato sui margini, l'ultima riga del conto economico sarebbe stata migliore, effetto anche della ciclicità del mercato sul quale è difficile rovesciare gli aumenti dei costi.

Per Lucchini Rs, prossima fermata gli Stati Uniti, dove è nata da poco Lucchini North America (presidente Riccardo Pasinetti) testa di ponte Oltre oceano per un mercato sul quale si sta ripetendo quanto è successo in Italia con la competitività - in qualità della logistica, del tempo tra partenza e arrivo e di prezzo del trasporto - del treno sull'aereo «mercato al quale guardiano con interesse - dice Giuseppe Lucchini presidente di Rs (l’ad è Augusto Mensi coadiuvato da Luigi Lucchini jr, presidente di Mamè e Carlo Bajetti) - e nel quale crediamo molto: un mercato legato al trasporto ferroviario interno a un solo stato o tra pochi di questi e che avrà una buona crescita progressiva».

Lucchini North America ha sede sociale a New York e sta concudendo un partenariato con un socio locale col quale realizzerà il nuovo plant. Ma non solo. Il comparto - che nel mondo si appoggia su pochi gruppi tra cui Lucchini Rs - crescerà nei prossimi anni con un consumo di materiali dal 2 al 4%, in Cina si prevedono 5 o 6 anni di investimenti ed anche le tratte di alta velocità ormai sono alla soglia del rinnovamento dei materiali «insomma ci sarà da lavorare, ma i risultati - spiega Giuseppe Lucchini - saranno legati ai costi delle materie prime ed alla nostra bravura nel presidiare i mercati, la qualità e la nostra organizzazione».

I numeri del 2017. 411,6 milioni di ricavi (+5,4% sul 2016) di cui il 78% all'estero, mentre lo scorporo evidenzia il 25% di prodotti di fonderia/forgia e il 75% di materiale ferroviario; un ebitda (utili prima di interessi, imposte e ammortamenti) di 60,9 milioni; 28 milioni di investimenti tecnici; un ebit del 4,8% (era 8,1% e qui si spiega la marginalità in flessione); una posizione finanziaria netta negativa passata da 43,1 a 66,6 milioni, ma con 180 milioni di magazzino; un patrimonio netto salito da 369 a 398 milioni. 28,6 milioni l'utile netto di esercizio.

Lucchini Rs ha in carico 2105 gli addetti, di cui 869 all'estero dove il gruppo è presente al 60% nella joint venture con l'inglese Unipart (4 mln di ricavi); Svezia (ricavi cresciuti del 12% e utile di 2,3); Polonia (fatturato sviluppatosi del 27%) e Austria con Lucchini Central Europe (ricavi +45%); Belgio e Sud Africa dove deteneva l'80% della società (15,2 milioni di ricavi e 1,2 di utili) sceso ora al 70% dopo aver ceduto al partner locale Kusini Investment un 10% ulteriore.

Le partecipate. Accanto alla filiale cinese, acquisito nel 2016 il 90% in Mamè, la forgiatura ha visto i ricavi crescere del 47%, ma la marginalità sconta il calo dei prezzi e quello della domanda di forgiati in primi per il drilling. Il nuovo che avanza si chiama Lucchini Tool Steel (board member Roberto Forcella), guarda all'utensileria, ha totalizzato 11,1 milioni di ricavi e commercializza blocchi di acciai (prodotti a Lovere) da cui ricavare stampi per macchine utensili.

Per i chimici della finanza roe (redditività del capitale proprio) al 7%; roi (redditività del capitale investito) al 4,14%; ros (redditività aziendale in relazione alla capacità remunerativa del flusso dei ricavi) al 4,83%. Con il claim di Lucchini Rs che recita look beyond, è già tempo di guardare oltre.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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