Contratto Stellantis: la paga base aumenta del 6,5% per 1.700 addetti dell'Iveco di Brescia
«A soli due mesi dalla scadenza siamo riusciti a rinnovare con Cnh Industrial, Ferrari, Iveco e Stellantis il Contratto collettivo specifico di lavoro, garantendo una tempestiva tutela salariale ai lavoratori e la doverosa continuità a un sistema di relazioni industriali che è nato nel 2010 come contratto Fiat e che in questi anni ha protetto i lavoratori dell’industria dell’auto anche nei momenti più difficili». Così Rocco Palombella, segretario generale Uilm, e Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore automotive, hanno commentato la firma del Ccsl, a conclusione della trattativa iniziata a ottobre 2022, sottolineando che «l’accordo raggiunge gli scopi che ci eravamo prefissati» e «apporta alcuni miglioranti anche nella parte normativa». Il contratto riguarda circa 68mila dipendenti dei gruppi, tra cui i circa 1.700 addetti in forza nel sito Iveco di Brescia.
I termini del contratto
La Uilm sottolinea che la paga base avrà un incremento del 6,5% a partire dalla prossima busta paga di marzo e poi un ulteriore incremento del 4,5% da gennaio 2024. A questo si aggiunge un pagamento di 600 euro una tantum, di cui 200 ad aprile, 200 a luglio e 200 euro sotto forma di welfare a maggio. Anche l’indennità di funzioni direttive è incrementata di circa il 10%, mentre in Ferrari la stessa rivalutazione è applicata alla quota mansione.
«Sono stati aggiornati e incrementati di oltre il 30% nella cifra teorica disponibile anche i premi annui variabili, oramai nettamente differenziati per ciascun gruppo imprenditoriale firmatario del Ccsl», hanno detto Palombella e Ficco, spiegando che «in Stellantis si adotterà il sistema del profit sharing», mentre in Cnhi e Iveco «si conferma il premio sperimentale pattuito lo scorso anno, con piccole modifiche sugli obiettivi e con una erogazione massima che passa dallo 8,7% al 10,35% della paga base annua». In Ferrari infine continua a vigere il premio specifico pattuito a livello territoriale.
I prossimi passaggi
Il 13 marzo l’accordo sarà presentato alla assemblea dei delegati a Roma, per poi essere sottoposto al voto dei delegati sindacali in ciascuna unità produttiva. «Confidiamo di aver ottenuto il giusto risultato per i lavoratori, nonostante la situazione assai complessa in cui versa il settore automotive, un risultato che è stato reso possibile da anni di contrattazione finalizzata da una parte al miglioramento della competitività delle realtà italiane e dall’altra al rispetto dei diritti e delle condizioni di lavoro», hanno detto Ficco e Palombella.
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