Confindustria, Orsini: «Transizione 5.0 e Pnrr vanno semplificati»
La Transizione 5.0 va semplificata. Parola di Emanuele Orsini. Il presidente nazionale di Confindustria non usa mezzi termini e torna a battere su un chiodo che anche i colleghi delle territoriali di Brescia e Bergamo individuano come assolutamente strategico. Insieme, naturalmente, a quello del Pnrr che, sintetizza, «se non può essere allungato come misura non sarà mai attrattivo».
«I nostri imprenditori la vedono come una opportunità, ma bisogna ridurre il numero di passaggi attuali a 6-7» affonda il leader degli industriali per il quale «bisogna fare le cose semplici, sennò nessuno la potrà utilizzare».
Neutralità tecnologica
Poi passa in rassegna lo scenario globale e invoca la neutralità tecnologica. «L’automotive e la filiera della componentistica italiana sono riconosciute come un’eccellenza nel mondo: la chiave è la neutralità tecnologica, è la base da cui partire», spiega ribadendo che «non si può imporre una tecnologia, non è quella la strada. Il punto è ridurre le emissioni».
E annuncia: «Ci incontreremo a novembre con le confindustrie francese e tedesca, dovrebbe esserci anche la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen e presenteremo le nostre istanze, a partire dalla necessità di mettere al centro la neutralità tecnologica. Siamo favorevoli all’arrivo di altri produttori in Italia, ma dobbiamo dirci alcune cose in modo chiaro, per esempio che non siamo favorevoli alle fabbriche cacciavite, al fatto che le vetture siano prodotte altrove e certificate in Italia».
Rallentamento
Non manca un riferimento al rallentamento italiano. «La nostra manifattura esporta per il 52% in Europa, quindi se l’Europa soffre, soffre anche la nostra manifattura. La crisi della Germania ha inevitabilmente un peso, anche sull’automotive che rallenta anche nella componentistica. Una nota positiva è che, in un momento come questo, siamo, dopo gli spagnoli, quelli che stanno andando meglio. Noi siamo contenti, ma siamo contenti soprattutto quando riusciamo a fare di più».
Infine, sull’elezione di Donald Trump a presidente degli Stati Uniti, Orsini ha ammesso: «Siamo atei politici, commentiamo provvedimenti e cerchiamo di aiutare la politica a fare le scelte più giuste. Detto questo, auguro buon lavoro al presidente Donald Trump, che è stato eletto dal popolo. Ha messo al centro i dazi, la semplificazione e il fatto di sapere attrarre e fare arrivare altre industrie del mondo verso gli Stati Uniti con una tassazione agevolata. Tutto questo deve dare una sveglia all’Europa».
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