Confindustria Brescia perplessa sull’efficacia del Pnrr: «Momento decisivo, ora o mai più»

«Crescono disagio e perplessità sulla reale efficacia del Pnrr». Le parole del presidente di Confindustria Brescia, Franco Gussalli Beretta, si aggiungono allo scetticismo espresso domenica dalla leader dell’Associazione dei Comuni bresciani, Cristina Tedaldi. «Speriamo che arrivino i fondi del Pnrr promessi, sennò avremo lavorato per nulla, ma soprattutto resteranno deluse le nostre comunità che si aspettavano il vedere realizzate le opere», aveva ammesso la prima cittadina di Leno.

«Come imprenditori - ha aggiunto ieri l’industriale bresciano - stiamo facendo la nostra parte, ma tutti gli attori coinvolti devono prendere consapevolezza che il momento decisivo è ora. Viceversa, rischiamo di perdere un’occasione irripetibile». Della serie: «Ora o mai più».

Ieri pomeriggio la presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni ha assicurato che il governo «sta lavorando per trovare soluzioni che non sono figlie del nostro governo». Anche per questo motivo, a suo parere sembra «che ci sia un ottimo clima di collaborazione» e quindi «non mi convince la ricostruzione allarmistica che leggo». Eppure Franco Gussalli Beretta in una nota descrive con puntualità due progetti sui quali Confindustria Brescia si è spesa molto, senza raccogliere alcun frutto. Quantomeno per ora.

La questione degli Its

«Due i punti su cui ci siamo concentrati - racconta l’imprenditore -: il mismatch (la mancata corrispondenza, ndr) tra domanda e offerta di lavoro, e l’innovazione. Sul primo, abbiamo individuato una possibile risposta negli Istituti tecnici superiori. Il Pnrr - aggiunge - prevede un investimento sugli stessi di 1,5 miliardi fino al 2026, condizionato all’adozione di un provvedimento di riforma dell’intero settore, avvenuta nel luglio 2022, con la nuova definizione di Its Academy. Da quel momento, tuttavia - recrimina Gussalli Beretta -, è successo poco altro. Avevamo e abbiamo grandi aspettative sulla possibilità di far crescere dei percorsi Its sul territorio bresciano: perciò, è stato definito e firmato un protocollo d’intesa che coinvolge numerosi partner istituzionali proprio per dare avvio ai nuovi Its, grazie all’impegno e al coordinamento dell’ex ministro Mariastella Gelmini. Lo abbiamo già presentato all’attuale ministro Valditara - ribadisce il bresciano -, che ne ha condiviso il fine, ma ad oggi il progetto non decolla. Con il rischio che si sprechi un altro anno per l’avvio dei 6 nuovi corsi individuati».

La Cittadella dell'innovazione al palo

I dubbi di Gussalli Beretta riguardano inoltre la realizzazione della «Cittadella dell’innovazione sostenibile». Un progetto che potrebbe fare convergere nel Bresciano fondi per oltre 200 milioni, secondo le stime della territoriale di Confindustria, consentendo di concentrare «in un luogo fisico il meglio del know how, della tecnologia e della capacità di ricerca dei nostri enti», oltre che «attrarre talenti e innestare relazioni con i best performer internazionali».

Le ambizioni degli industriali e le attese della città sono notevoli, ma rischiano di essere deluse. «Nei mesi scorsi sono stati fatti alcuni incontri a Roma, poi le vicissitudini politiche hanno rallentato il processo - ha rivelato il presidente di Confindustria Brescia -. Continuiamo a insistere, ma al momento i ministeri incontrati sembrano non coglierne le potenzialità; suggeriscono soluzioni “spot” per cercare incentivi. Ognuno offre letture e soluzioni diverse, senza darci chiare indicazioni su come Brescia debba operare perché la Cittadella trovi nel Pnrr una linea di finanziamento».