Confindustria Brescia e Bergamo, assemblea congiunta nell'anno della Capitale
Un’assemblea congiunta tra Confindustria Brescia e Bergamo in occasione dell'anno da Capitale italiana della cultura.
Appuntamento alla Vavassori Tennis Academy di Palazzolo sull'Oglio, per un incontro che raccoglie circa duemila partecipanti tra imprenditori bresciani e bergamaschi.
Cruciali le tematiche che verranno toccate nelle relazioni dei presidenti Franco Gussalli Beretta per Brescia e Giovanna Ricuperati per la provincia orobica e negli interventi degli ospiti: dal Piano nazionale di ripresa e resilienza e la sua attuazione, che sarà presentato dal ministro Raffaele Fitto (delegato a Pnrr, Affari europei e Politiche di coesione) in rappresentanza del Governo fino all'attualità politica ed economica. Arrivato anche un video messaggio della presidente del Consiglio Giorgia Meloni di cui riportiamo qualche stralcio.
«Voi rappresentate l'interlocutore ideale per una politica seria». Così la Meloni si è rivolta agli imprenditori. «Abbiamo superato il primo anno di legislatura e il lavoro che abbiamo da fare è ancora molto lungo», aggiunge sottolineando che «le porte di questo governo saranno sempre aperte per chi vuole offrire proposte, spunti e soluzioni concrete ai problemi che abbiamo». «Sono certa e consapevole - conclude - che le vostre associazioni saranno protagoniste di questo cammino. Vogliamo rispettare gli impegni presi con gli italiani e nessuno come chi fa impresa sa quanto sia importante il rispetto per la parola data».
Intelligenza artificiale, Europa e piani b
Non sarà l'intelligenza artificiale a rubarci il lavoro, «ce lo ruberà invece chi userà l'intelligenza artificiale prima e meglio di noi». Lo afferma il presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta nel corso dell'assemblea. «Per cogliere queste opportunità - spiega - serve lucidità e servono investimenti a supporto delle imprese in innovazione e sviluppo, per riprogettare macchine, componenti, lavorazioni, prodotti, pensando già al loro fine vita». A suo avviso «occorre essere sempre più maestri della circolarità, insegnando al mondo come si fa».
«Oggi - sottolinea - l'intelligenza artificiale è a disposizione di tutti per liberare la creatività e generare, programmare, risolvere». Si tratta di «un modello linguistico con 175 miliardi di parametri, che per le aziende significa tante potenzialità: ottimizzazione dei processi di produzione, manutenzione predittiva, gestione della catena di approvvigionamento, controllo di qualità avanzato, prototipazione, sicurezza, Crm evoluti e molto altro che ancora non sappiamo dire».«Non ci sarà forse nessuna azienda a guida autonoma - conclude - ma certo le premesse sono stimolanti: togliere tempo alle attività ripetitive e dedicarlo ad azioni che producono valore aggiunto, permettere alle piccole imprese di fare cose prima inimmaginabili con le sole proprie forze, a patto, però, di iniziare subito e sperimentare».
«Vorremmo un nuovo ordine, come si vuole il mare calmo durante le tempeste, ma intanto dobbiamo ballare e stare in continuo movimento per non essere travolti». Lo afferma la presidente di Confindustria Bergamo Giovanna Ricuperati nel suo intervento. «Le organizzazioni e le aziende - spiega - vivono questi cambiamenti, che riguardano gli scenari, i mercati, e le persone, e devono essere sempre pronte ad adattarsi, a reagire».
«In questi mesi - sottolinea - tutti noi abbiamo capito che le dinamiche globali definiscono immediate conseguenze economiche sulle imprese». «Leggere in anticipo gli eventi, perciò - conclude - diventa un compito prioritario. È fondamentale misurare i rischi e prevedere i piani b».
«Il nostro sistema associativo deve essere proattivo in tutte le fasi, dall'elaborazione dei dossier alla lobby e al coordinamento con altri interlocutori» afferma ancora Ricuperati. «Confindustria - spiega - deve avere come obiettivo l'Europa forse più che lo stesso governo nazionale. Occorre qui, a nostro modo di vedere - sottolinea - un cambio di marcia e di prospettiva, che vorremmo consegnare al mandato del nostro prossimo presidente. Se siamo la seconda manifattura d'Europa, la nostra voce deve essere ascoltata, il nostro ruolo riconosciuto».
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