Confcooperative: 70 anni di vita e di crescita con i bresciani
Settant’anni e non sentirli. Certo, due anni fa il Covid aveva colpito duro, ma già l’anno scorso la ripresa era stata significativa. E in questo 2022 Confcooperative Brescia punta a crescere ancora, onorando il compleanno. Di fronte, sottolinea il presidente Marco Menni, ci sono due sfide: sviluppare il movimento, sfruttando i contributi disponibili, pubblici e delle società di gruppo; radicare ancora di più nel territorio la presenza fisica e culturale del mutualismo a beneficio delle comunità.
Pandemia e fusioni: ci sono meno cooperative
Intanto, Confcooperative, che riunisce i due terzi delle imprese bresciane di categoria, fa i conti con i risultati del 2021. Le cooperative, spiega il direttore Federico Gorini, sono calate (da 508 a 489) per i colpi della pandemia, ma soprattutto per le fusioni, in particolare nel settore della solidarietà sociale. Una maggiore dimensione garantisce economie di scala. Il numero degli occupati è leggermente in aumento.
Nel 2020 ben ottomila dipendenti avevano beneficiato degli ammortizzatori sociali, ma l’anno scorso le cose sono andate decisamente meglio. Del resto, se il Covid ha danneggiato le cooperative legate alla cultura, alla scuola e al turismo, ha messo in luce l’importanza di quelle che si occupano di salute, assistenza, igiene, ecologia.
Gli occupati
Da sottolineare che dei 23mila addetti il 90% sono lavoratori subordinati, l’80% a tempo indeterminato, il 60% part time (il 64% donne). Il fatturato (che nel 2020 era sceso dai 2,87 miliardi dell’anno prima a 2,77) nel 2021 è di nuovo salito, arrivando (anche se il dato è ancora previsionale) a 2,82 miliardi. Crescono anche il capitale sociale e il patrimonio netto.
Nei giorni scorsi sono stati eletti i rappresentanti dei principali settori. Alberto Festa (Comunità Fraternità) riconfermato presidente della solidarietà sociale, Marco Vinetti (Vimarte) guida il comparto lavoro, servizi e cultura, Marco Baresi (Cis) coordina agricoltura e servizi, Marco Ottolini (Agrilatte) il settore lattier caseario-zootecnico.
La forza dell'agroalimentare
L’agroalimentare è uno dei punti di forza di Confcooperative Brescia. Significa 50 imprese, 600 milioni di fatturato, 11mila soci, 500 posti di lavoro, 635mila tonnellate di latte conferito, 740mila forme di Grana Padano, 50mila ettari di superficie coltivata, 500mila bottiglie di vino e 3mila quintali di olio. Per il settore lattiero-caseario, nota Marco Ottolini, il futuro passa dalla messa a punto di nuovi prodotti derivanti dal latte, così come dalla produzione di energia green con il fotovoltaico e il biogas, sfruttando le comunità energetiche. In questo senso Marco Baresi sottolinea come la sostenibilità sia una pratica quotidiana per l’agricoltura bresciana. Un problema è il ricambio generazionale con la necessità di legare i giovani alle imprese. Un tema che tocca un po’ tutta la galassia della cooperazione.
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