Confagricoltura: «I canali irrigui di Mendoza, modello per Brescia»
Mendoza, in Argentina, è famosa per un ingegnoso sistema di canali irrigui chiamati «acequias», che costituiscono parte fondamentale del paesaggio urbano e agricolo. Un sistema di irrigazione che da una parte contrasta il clima arido e dall’altra è diventato elemento culturale ed iconico della città. Stretti e poco profondi gli acequias permettono di irrigare i 2,4 milioni di alberi centenari (ce ne sonno due per ogni abitante) che arredano i viali della città.
Un modello di studio
È in questa cittadina del nord dell’Argentina che entra nel vivo la missione della delegazione di Confagricoltura Brescia guidata dal presidente Giovanni Garbelli, affiancato dai vicepresidenti Luigi Barbieri, Oscar Scalmana, il presidente nazionale del settore suini di Confagricoltura, Rudy Milani.
«Mendoza rappresenta un caso di studio molto interessante anche nell’uso dei canali irrigui – spiega Garbelli –.Le nevi della Cordigliera sono vitali per i vigneti e i frutteti di Mendoza, supportando una produzione vinicola di alta qualità».
L’acqua proviene dalla grande diga artificiale di Potrerillos che si sviluppa lungo il fiume Mendoza dando vita ad un vero e proprio lago con una superficie di circa 12,9 chilometri quadrati e una capacità di immagazzinamento di circa 420 milioni di metri cubi d’acqua.
Anche a Brescia
«Anche lo sviluppo dell’agricoltura bresciana fin dai primi del Novecento è stato segnato dalla gestione delle acque dei laghi – spiega Garbelli –. In quest’area a nord dell’Argentina l’utilizzo intelligente dei ghiacciai della cordigliera soddisfa i bisogni di una vasta area consentendo lo sviluppo di un polmone verde e di un’agricoltura sostenibile. L’applicazione della scienza e gli investimenti hanno consentito di trasformare una apparente situazione di svantaggio in un modello economico e ambientale».
Cantine e vigneti
La delegazione di Confagricoltura ha visitato cantine e vigneti: in molti impianti vitati l’irrigazione è a goccia, questo consente di ridurre gli sprechi e aumentare l’efficienza. «Alla luce del cambiamento climatico questo ci fa riflettere su un utilizzo ordinato e consapevole delle risorse – spiega Garbelli –. Negli ultimi anni, anche nel Bresciano abbiamo osservato carenza di disponibilità d’acqua nella stagione estiva. L’area di Mendoza in questo caso è un esempio di come sistemi tradizionali e tecnologie moderne possano essere la soluzione, soprattutto in contesti di scarsità d’acqua».
«Visitando la campagna di Mendoza – continua – si respira un tessuto imprenditoriale vivo, in forte crescita, che investe, anche con l’aiuto di aziende estere o fondi d’investimento. C’è un evidente disegno nazionale di rendere sempre più presenti i prodotti agricoli argentini nei mercati mondiali. La competitività di queste aziende parte proprio dal territorio: la dimensione aziendale balza subito evidente, con la meccanizzazione delle lavorazioni in vigna, con disponibilità di tecnologie genetiche, moderate limitazioni ambientali, l’utilizzo di fitofarmaci legato alle discipline agronomiche e non come in Europa ad imposizioni legislative. Solo così l’agricoltura può davvero tornare a crescere».
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato
@News in 5 minuti
A sera il riassunto della giornata: i fatti principali, le novità per restare aggiornati.