Confagricoltura: «Chiudere i laghi per prevenire l’emergenza siccità»
L’agricoltura bresciana ha per la prima volta abbattuto il muro dei due miliardi di euro di produzione lorda vendibile. Risultato per certi versi strabiliante, ma da leggere con estrema cautela e in gran parte figlio dell’aumento dei costi di energia e materie prime, «con un settore primario che nel 2022 non ha conquistato quote di valore aggiunto e maggiore redditività».
Nelle parole del presidente di Confagricoltura Brescia Giovanni Garbelli c’è tutto l’orgoglio, e la consapevolezza, della forza di uno dei settori trainanti dell’economia (provinciale e nazionale), ma anche la preoccupazione per le ricadute sulle aziende dell’esplosione dei costi di produzione e dell’inflazione. E soprattutto c’è il timore per quella che potrebbe rivelarsi una delle più gravi emergenze mai vissute dagli agricoltori della nostra provincia: la siccità. «Quello dell’acqua è un problema drammatico, che abbiamo il dovere di affrontare al più presto, tutti insieme».
La questione acqua
Alla vigilia dell’assemblea generale - in programma venerdì 3 marzo alle 17, al Brixia Forum di via Caprera in città - è questo il tema che catalizza l’attenzione degli agricoltori. E Garbelli mostra di avere le idee chiare. «Lo scorso luglio con il Prefetto ci eravamo lasciati con l’impegno di dare vita ad un "tavolo acqua" per favorire una programmazione concreta della gestione dei laghi bresciani. Nulla è andato nella direzione desiderata: da ottobre a oggi dal lago d’Iseo esce mediamente più acqua di quanta ne entra».
Per il presidente di Confagricoltura la situazione è drammatica. «Il Sebino non è mai stato così basso. Alla prossima riunione del tavolo ci auguriamo vengano prese decisioni concrete perché le semine iniziano a fine febbraio. Bisogna muoversi ora, chiudere i laghi ed immagazzinare l’acqua, come si faceva negli anni Novanta prima che entrasse in vigore l’utilizzo plurimo».
Garbelli fa appello alla politica ed alla Regione Lombardia perché favorisca una soluzione. Non si oppone alla costruzione di bacini, ma chiede «che ogni investimento vada valutato con attenzione, tenendo conto del rapporto costi-benefici», altrimenti «rischiamo di gettare una quantità enorme di denaro pubblico senza risolvere il problema».
Verso un'agricoltura più innovativa e sostenibile
Le parole chiave sono innovazione e sostenibilità e in questo senso le imprese agricole «possono dare un contributo importante nel mix energetico del Paese» col fotovoltaico e la produzione di biogas, ma «velocizzando e sburocratizzando le procedure». Le assise. Il titolo dell’assemblea di venerdì al Brixia Forum è emblematico ed attraversa le sfide che si trova ad affrontare il mondo dell’agricoltura: «Sostenibilità, Identità, Innovazione. Il nostro impegno per un sì».
«L’obiettivo è create un sistema agricolo più resiliente, più sostenibile e sicuro - spiega Garbelli -. L’esigenza è improcrastinabile e Confagricoltura ha le idee chiare su come fare un’agricoltura più innovativa, aperta, che non ha paura del mercato, che deve proteggere il made in Italy e saperlo raccontare».
Dopo la parte privata per l’approvazione del bilancio, alle 17.30, la sezione pubblica si aprirà con la relazione del presidente, quindi gli interventi dell’ad di Snam, Stefano Venier (sul ruolo dell’agricoltura nel mix energetico) e Gloria Zavatta, della fondazione Milano Cortina 2026. A seguire il dibattito moderato dalla giornalista Myrta Merlino al quale parteciperanno accanto a Garbelli, il presidente nazionale Giansanti ed i ministri dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e dei Trasporti, Matteo Salvini.
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