Commercio: per Confesercenti il 2018 è da dimenticare
Il 2018 è un «anno da dimenticare» per i negozi. Lo afferma la Confesercenti in una nota di commento ai dati dell'Istat sul commercio al dettaglio a luglio. Nel mese, infatti, il commercio su piccole superfici ha segnato un nuovo calo delle vendite (-1,5%), l'ottavo consecutivo da dicembre
scorso, registrando una perdita in volume dell'1,6% nei primi sette mesi 2018 sullo stesso periodo dell'anno scorso.
Dalla crisi del commercio - sottolinea l'associazione - «non si salva nemmeno la grande distribuzione: a crescere, infatti, è solo il commercio online, che segna il 12,7% in più» nei primi
sette mesi del 2018 rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.
Secondo la Confesercenti - «è confermata anche l'inefficacia della deregulation: agli italiani - si legge - mancano soldi e fiducia, non le occasioni per acquistare. Eppure, la liberalizzazione avrebbe dovuto proprio rilanciare i consumi delle famiglie offrendo maggiore servizio ai cittadini. Si è creato - proseguono i commercianti - un regime di concorrenza insostenibile per i piccoli esercizi di vicinato, causando circa 50.000 chiusure di attività commerciali. All'epoca del varo della deregulation non si è provveduto, come invece era previsto dallo Statuto delle Imprese, a valutare l'impatto del provvedimento sulle PMI: sarebbe doveroso farlo ora». Infine la Confesercenti sottolinea che «la proposta di legge sulle chiusure domenicali incardinata ieri in Commissione attività produttive alla Camera è un primo passo nella giusta direzione».
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