Economia

Comisa vuole crescere, acquisisce un nuovo capannone a Pisogne

La società di Pisogne della famiglia De Lisi investe in un nuovo sito produttivo
La sede Comisa a Pisogne
La sede Comisa a Pisogne
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Dodici mesi di «adattamento, innovazione, insegnamento». Comisa fa sintesi così del 2020, anno per tutti difficile in cui è emersa «l’importanza di non smettere di investire», ma che per la società di Pisogne è stato anche l’anno in cui ha registrato la terza crescita consecutiva dei ricavi e la migliore del decennio: 52,7 milioni (erano 51,6 nel 2019) di cui 10,2 in Italia e - risultato di un’internazionalizzazione commerciale spinta - 36,9 nell’Ue e 5,5 extra UE.

Una performance che ha portato la società presieduta da Federico De Lisi ad acquistare 10.200 metri di capannone a Pisogne attigui all’attuale impianto di Costa Volpino e che sarà allineato alle esigenze della società termoidraulica.

La nuova area comprenderà 5.700 metri di reparto assemblaggio, 3.500 metri di magazzino automatico, 2.900 metri di area stoccaggio dei componenti, 2.100 metri destinati alla logistica, mille metri di uffici ed 800 metri di mensa e spogliatoi per i dipendenti (133 nel 2020 si cui 43 impiegati, 83 operai e due ’altri’).

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Obiettivo del nuovo investimento «è aumentare la capacità produttiva di 2,5 volte» di una dinamica realtà, attiva da più di mezzo secolo nel termoidraulico producendo idrotermosanitari e impianti di riscaldamento e raffrescamento a pavimento.

Buoni i dati di bilancio. La società, a imposte pagate per 1,1 milioni, ha chiuso il 2020 con un utile di 4,8 milioni e dopo ammortamenti per 1,9 milioni. Il presidente, rileva nella relazione sulla gestione, che il 2020 «si è così chiuso con un fatturato ed una marginalità in aumento rispetto al 2019, se pur con un andamento disomogeneo tra i vari paesi dell’Eurozona, chiaramente dovuto alle diverse restrizioni operate dai singoli Stati membri», risultato effetto degli investimenti degli anni precedenti cui si aggiunge ora quello del nuovo capannone.

Comisa ha partecipato al digital tour «Imprese Vincenti» di Intesa San Paolo e al programma Èlite di Borsa Italiana tuttora in corso. Dal conto economico emerge un margine operativo lordo di 8,5 milioni (il mol è il contagiri di un’impresa, essendo indicatore di redditività che evidenzia il reddito di un’azienda basato solo sulla sua gestione operativa), rispetto ai 7,1 del 2019, un risultato operativo di 6,5 milioni (era 5,4) ed un ebit integrale di 6,3 milioni contro i 5,7 del 2019.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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