Economia

Come è cambiato il Superbonus: le nuove regole e le scadenze

Per il 110% Cilas (comunicazione d'inizio lavori) entro il 25 novembre. Nel 2023 lo sconto torna anche per le villette ma con limiti al reddito
Corsa contro il tempo per iniziare i lavori - © www.giornaledibrescia.it
Corsa contro il tempo per iniziare i lavori - © www.giornaledibrescia.it
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Corsa contro il tempo per il Superbonus. Ancora pochi giorni e l’agevolazione passerà dal 110% al 90%. Per poter beneficiare dell’agevolazione in misura piena i condomini dovranno infatti aver effettuato la Cilas (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata Superbonus) entro il 25 novembre 2022. In questo modo il Governo mette al riparo quei progetti il cui non semplice iter è ormai ad un passo dall’inizio dei lavori. Dopo questa fase transitoria, si passerà all’aliquota ridotta.

Resta poi fermo l’attuale décalage al 70% per le spese sostenute nel 2024 e al 65% per le spese sostenute nel 2025.

Strategia

La revisione, secondo il Governo, era necessaria. La copertura al 110%, ha spiegato la premier Giorgia Meloni, ha «deresponsabilizzato chi la usava», favorendo di fatto «prevalentemente i redditi medio alti». «Non si è mai visto nella storia una misura che costasse così tanto a beneficio di così pochi» ha aggiunto il Ministro dell’Economica Giancarlo Giorgetti. Il 110% ha sforato il budget ipotizzato dai due Governi precedenti, creando un «buco» da 38 miliardi. Il ridimensionamento riduce al 90% l’agevolazione fiscale per le spese sostenute dal 2023 e consentirà un risparmio di 4,5 miliardi in 10 anni.

Le villette

Risorse che consentiranno di prorogare fino al 31 marzo 2023 le spese per le villette se al 30 settembre 2022 sia stato realizzato almeno il 30% dell’intervento complessivo. E di riaprire l’agevolazione anche per il 2023 (al 90%) agli immobili unifamiliari, purché siano adibiti a prima casa e soprattutto il contribuente che effettua gli interventi abbia un reddito non superiore a 15mila euro. Un «tetto» che va però modulato con una sorta di quoziente familiare. In sostanza se il contribuente è uno il tetto è pari a 15.000 euro, se c’è un coniuge o convivente sale a 30mila euro, se c’è un figlio a carico a 37.500 euro, se i figli sono due si arriva a 52.500 euro; per ogni familiare in più vanno aggiunti 15mila.

Cosa resta

Fin qui le novità. Per il resto valgono ancora le regole base del «vecchio» Superbonus. L’agevolazione fiscale scatta quando oltre alla riqualificazione dell’edificio vi siano alcuni interventi «trainanti», ad esempio cappotto termico, messa in sicurezza antisismica. Possibili anche interventi «trainati» come l’efficientamento energetico (sostituzione di infissi e caldaia), l’installazione di impianti fotovoltaici o sistemi di accumulo. Ai fine del Superbonus, ricorda l’Agenzia delle Entrtate, gli interventi di efficientamento energetico devono assicurare, nel loro complesso, il miglioramento di almeno due classi energetiche o, se non possibile, il conseguimento della classe energetica più alta.

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