Economia

Coldiretti, in 1.000 a Milano «perché i cinghiali sono un problema per lavoro e sicurezza»

Francesca Marmaglio
Sotto palazzo Pirelli presenti anche 500 tra agricoltori e allevatori bresciani: «Non vogliamo sterminare nessuna specie, solo contenerla»
Coldiretti a Milano protesta contro cinghiali e fauna selvatica
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Erano in circa 500 stamattina gli agricoltori e allevatori bresciani che con Coldiretti hanno manifestato, insieme ad altri colleghi lombardi (in totale più di un migliaio), sotto palazzo Pirelli a Milano per dire stop ai cinghiali. I cartelli e le parole dei vari presidenti sul palco allestito proprio di fronte al palazzo della Regione, sono chiari: «I cinghiali stanno diventando un problema per il nostro lavoro, ma anche per la sicurezza dei cittadini».

I danni alle coltivazioni e ai capi di bestiame si stanno verificando sia in montagna sia in collina: i cinghiali scavano la terra che non può più essere coltivata e portano la peste suina.

«Oggi se si trova un cinghiale malato a poca distanza da un’azienda agricola dobbiamo abbattere tutti i nostri animali - dice la presidente di Coldiretti Brescia, Laura Facchetti - . C’è la necessità di limitarli il più possibile perché questo problema sta diventando ingestibile per tutti».

  • La manifestazione di Coldiretti a difesa delle campagne contro i cinghiali
    La manifestazione di Coldiretti a difesa delle campagne contro i cinghiali - © www.giornaledibrescia.it
  • La manifestazione di Coldiretti a difesa delle campagne contro i cinghiali
    La manifestazione di Coldiretti a difesa delle campagne contro i cinghiali - © www.giornaledibrescia.it
  • La manifestazione di Coldiretti a difesa delle campagne contro i cinghiali
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  • La manifestazione di Coldiretti a difesa delle campagne contro i cinghiali
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  • La manifestazione di Coldiretti a difesa delle campagne contro i cinghiali
    La manifestazione di Coldiretti a difesa delle campagne contro i cinghiali - © www.giornaledibrescia.it

Le proposte sono diverse, ma tutte rientrano sotto il profilo del “contenimento”: «Aumentare i periodi della caccia - dice il presidente regionale Gianfranco Comincioli - . Autodifesa per gli imprenditori che non possono più aspettare una burocrazia troppo lunga».

Dello stesso avviso anche la presidente bresciana: «I cinghiali in tutta Italia ora sono stimati in 2 milioni e 300 mila, ma sono molti di più - dice Facchetti - . Abbiamo bisogno di soluzioni più smart e veloci. Vogliamo un piano straordinario regionale per l’abbattimento dei capi malati. Parliamo di cinghiali, ma dimenticando lupi, nutrie e lepri. Non vogliamo sterminare nessuna specie, solo contenerla per la nostra salute e la nostra sicurezza».

I danni

E secondo Coldiretti i danni provocati in un anno dai cinghiali nelle campagne bresciane ammontano a circa 1 milione di euro.

I problemi sono creati da assalti e raid che distruggono raccolti, produzioni, pascoli, «e costringono gli agricoltori a intervenire per ripristinare quanto rovinato, adoperarsi periodicamente per fare manutenzione agli strumenti installati per cercare di fermare le incursioni, oltre che fronteggiare le perdite di produzione, di quote di mercato e redditività.

La «mostra»

La mostra allestita da Coldiretti
La mostra allestita da Coldiretti

E al presidio nel capoluogo lombardo è stata allestita un’esposizione con alcune delle produzioni agricole maggiormente attaccate da questi ungulati: dal fieno, la cui qualità è compromessa dall’andirivieni di questi animali sui prati, al mais, le cui semine vengono decimate se non azzerate; dalle patate ai piccoli frutti che sono ricercati come cibo, ma anche il riso che viene schiacciato dal loro passaggio, le vigne dove le piantine più piccole vengono sradicate mentre il frutto maturo viene mangiato.

Danni si registrano anche negli uliveti con i cinghiali che scavano vicino alle radici delle piante, pregiudicandone la tenuta.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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