Economia

Coldiretti: crolla la raccolta, su il prezzo di frutta e verdura

Il crollo della produzione ha fatto registrare sugli scaffali incrementi che vanno dal +8,4% per la frutta al +5% per la verdura ad aprile
Frutta e verdura - © www.giornaledibrescia.it
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Addio ad un frutto su tre con il crollo del raccolto di frutta estiva in Italia, dalle albicocche alle ciliegie, dalle pesche alle nettarine, che è destinato ad avere effetti sui prezzi al consumo. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base delle previsioni sul raccolto di frutta in tutta Europa di Europech per il 2020.

A livello nazionale si stima una produzione di pesche e nettarine ridotta del 28% per un raccolto di quasi 820mila tonnellate che colloca l'Italia in Europa dopo la Spagna mentre il Belpaese - sottolinea la Coldiretti - resta primo produttore di albicocche con 136mila tonnellate, un quantitativo che è però più che dimezzato rispetto allo scorso anno (-56%). «Una situazione drammatica nelle campagne - dice Coldiretti - destinata ad avere ulteriori e pesanti effetti anche sull' andamento dei prezzi per i consumatori» che hanno fatto già registrare sugli scaffali incrementi che vanno dal +8,4% per la frutta al +5% per la verdura ad aprile secondo l'analisi Coldiretti su dati Istat.

«E a peggiorare la situazione è - continua la Coldiretti - la previsione complessiva per la produzione di frutta nell'intero vecchio continente con una contrazione europea del raccolto del 37% per le albicocche e del 19% per pesche e nettarine rispetto al 2019». A pesare non solo la situazione climatica avversa ma anche le preoccupazioni per la carenza di lavoratori per l'emergenza sanitaria per le raccolte. «Per gli agricoltori italiani - sottolinea infatti la Coldiretti - al danno si aggiunge la beffa di essere costretti a lasciare i già scarsi raccolti nei campi per la mancanza di manodopera a seguito della pandemia Covid 19 che ha portato alla chiusura delle frontiere ai lavoratori stranieri».

«Per questo si attende l'annunciata apertura dei confini il 3 giugno ma serve anche subito - conclude Coldiretti - una radicale semplificazione del voucher 'agricolò che possa ridurre la burocrazia e consentire anche a percettori di ammortizzatori sociali, studenti e pensionati italiani lo svolgimento dei lavori nelle campagne in un momento in cui scuole, università e molte attività economiche sono rallentate e tanti lavoratori sono in cassa integrazione».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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