Economia

Cnh Industrial, nuovi scioperi in tutti gli stabilimenti italiani

I lavoratori chiedono all'azienda il rispetto del piano industriale e al Governo di intervenire per scongiurare chiusure
Lo stabilimento Iveco di Brescia - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Lo stabilimento Iveco di Brescia - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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In tutti gli stabilimenti italiani di Cnh Industrial i lavoratori sono tornati oggi a scioperare dopo i presidi dell'8 luglio per rivendicare il rispetto del piano industriale definito nell'accordo di marzo 2020 e per chiedere al Governo «di interessarsi alle sorti di quello che, con oltre 17.000 dipendenti, rappresenta una delle più grandi imprese presenti nel Paese». 

«All'incontro del 24 giugno in videoconference con il ministero dello Sviluppo economico, quando Cnh Industrial aveva dichiarato che gli stabilimenti di Brescia e di Lecce sono sotto esame - spiegano Fim, Fiom, Uilm, Fismic, Uglm, Aqcfr - avevamo chiesto la rapida riconvocazione del tavolo con i ministri Patuanelli e Catalfo, per discutere rispettivamente di investimenti verso le nuove tecnologie e di ammortizzatori sociali resi necessari dalla crisi che stiamo attraversando. La gravità della situazione ci appariva evidente giacché pochi mesi prima la Direzione aziendale aveva già annunciato la chiusura del sito di Pregnana milanese e la riorganizzazione di quello di San Mauro torinese. Nessuna convocazione è arrivata, né ci risulta alcuna iniziativa assunta dal Governo. Il futuro di Cnh Industrial è decisivo non solo per gli oltre 17.000 lavoratori, per le migliaia di colleghi dell'indotto, per i territori in cui sono allocate le sue numerose fabbriche e centri ricerca dal nord al sud d'Italia». 

I sindacati chiedono all'azienda «il rispetto del piano industriale concordato pochi mesi fa» e al governo «di convocare le parti e a predisporre gli strumenti utili a scongiurare potenziali decisioni di chiusura, nonché a fronteggiare la concorrenza delle altre nazioni che incentivano gli investimenti sui settori strategici, come quello della elettrificazione, essenziali per dare un futuro alle produzioni italiane». 

 

 

 

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