Clerici, nel 2021 le vendite fanno un balzo del 46%
Diciotto aziende, oltre cento punti vendita, 59 showroom arredobagno e 1.700 dipendenti. I numeri del gruppo Clerici a fine 2021, già di per sé rilevanti, sono il risultato di un importante piano di sviluppo attuato dalla realtà bresciana attiva nella distribuzione di prodotti sanitari e arredobagno, che negli ultimi tre anni ha registrato una forte accelerazione.
Attraverso un modello di business costruito su una presenza geografica capillare, insieme a una politica di acquisti selettivi di realtà con una clientela già fidelizzata, Clerici ha progressivamente ampliato l’offerta di prodotti e la copertura del territorio, arrivando fino al centro Italia: solo negli ultimi tre anni, sono entrate a far parte del gruppo bresciano dieci aziende.
La società di via Cosimo Canovetti, in città, ha chiuso l’anno con un monte vendite di 583,6 milioni di euro, registrando una crescita del 46,5% rispetto ai 398,3 milioni dell’esercizio precedente. «Il dato conferma il robusto trend di crescita dei ricavi del gruppo, che risultano più che raddoppiati nell’ultimo quadriennio, passando dai 253 milioni di euro del 2018 ai 583,6 milioni dello scorso esercizio» evidenziano dalla Clerici.
Un risultato indubbiamente sostenuto anche da una crescita del gruppo bresciano per linee esterne. Quattro le aziende acquisite nel 2021: sono la Nuova Ticchioni (Umbria), la Termomarket (Toscana), la Faer Avaldi (Lombardia) e la HydrossTico (Veneto).Lo scorso anno sono state inoltre effettuate quattro nuove aperture (Afis a Rapallo e La Spezia, idealComfort a Lucca, Idras a Osio Sopra), mentre per il 2022 ne sono in programma almeno altre cinque, distribuite nelle diverse regioni del Nord e Centro Italia, in cui opera l’azienda.
«I numeri del 2021 sono motivo di soddisfazione, sia in termini assoluti sia come conferma che la nostra strategia di espansione per linee esterne continua a dimostrarsi efficace - commenta il presidente Paolo Clerici - . Nel nostro comparto, così come in altri a livello italiano e internazionale, l’evoluzione del contesto economico ha spinto e favorito processi di aggregazione di aziende di medie dimensioni da parte di grandi player come il nostro, con l’obiettivo di creare sinergie e presidiare ancora meglio il territorio. La nostra ultima operazione, l’acquisto del 100% del capitale della padovana HydrossTico, ci ha consentito di entrare in Veneto, una regione molto importante nella quale ci interessa crescere ulteriormente. Siamo peraltro pronti a cogliere opportunità di crescita soprattutto in quelle regioni nelle quali non siamo ancora presenti».
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