Cigole, dal fashion system all'orto
Angelica ha i capelli corti, Maria Vittoria li porta lunghi e sciolti sulle spalle. Fisico filiforme, un po' Colazione da Tiffany e Audrey Hepburn, jeans e t-shirt, la cadenza che rivela i natali meneghini. Te le immagini nella metropoli: vita, traffico, happy hours, lancette dell'orologio che segnano gli spazi fra sfilate, shooting fotografici, eventi e collezioni di moda.
Poi la scorgi, quella scintilla di autentica passione che si accende nei loro occhi, quando parlano delle loro «creature»: zucchine e pomodori, cornetti e valerianella, spinacini e peperoni. E capisci che - la vita di campagna, a Cigole, immerse nella pianura della Bassa bresciana - piace un sacco a Maria Vittoria Resta e Angelica Martinoni e che non torneranno indietro.
Nel placido sole di ottobre si estendono quasi due ettari di ortaglia, cascine e campi a perdita d'occhio. Alle spalle il fienile Scaglietti, con l'aia, il porticato e il raccolto che riposa all'ombra. Lo hanno chiamato «Ortaie», il loro progetto, le due ragazze.
La loro seconda vita, benchè giovanissime - Maria Vittoria ha trentun anni, Angelica trenta - ce l'avevano già scritta nel dna. Le radici familiari ad intessere quella trama robusta fatta di ricordi di infanzia e racconti dei nonni, stesa tra New York - dove Angelica, laureata in Economia aziendale, lavorava per la sede newyorkese di Marni, brand notissimo nel mondo della moda -; Milano - all'ombra di Sant'Ambrogio dove Maria Vittoria è stata stylist, assistente di un fotografo e organizzatrice di eventi per Vogue Italia -; e Cigole. Hanno mollato tutto per coltivare la terra, lì dove sono nati il nonno di Angelica e la nonna di Maria Vittoria, che erano fratelli.
Sono cresciute a Milano, le due novelle imprenditrici agricole, ma l'amore per la campagna si è nutrito delle memorie dei nonni e dei genitori, dei giochi di bambine nella polvere dell'aia. Gli anni americani di Angelica, il piacere di lavorare gomito a gomito con Franca Sozzani che Maria Vittoria ha conosciuto grazie alla sua esperienza con Vogue: Pareva che niente non andasse in quella vita. Ma l'anima e il cuore, imperiosi, dicevano altro, con quella sottile inquietudine che si insinuava nei pensieri.
Il nostro quotidiano è fatto di incontri, talvolta decisivi. «Il nostro si chiama Gabriella. Curava un piccolo orto qui alla cascina e la passione che metteva nel suo lavoro in campagna ci ha dato l'energia e la convinzione per cominciare», confida Angelica. Gabriella Pettinari sorride timidamente, con quel pudore che spesso ritrovi nella gente di campagna. È la complice fedele di un'avventura iniziata un anno e mezzo fa.
Angelica e Maria Vittoria, aiutate da altre tre persone, concimano, strappano erbacce, raccolgono i prodotti dell'orto. I metodi sono rigorosamente biologici, il ciclo produttivo segue l'avvicendarsi delle stagioni.
Il martedì è giorno di consegna. Sveglia alle quattro, caricano le cassette con la verdura e la frutta fresca sul furgoncino e partono per Milano. Consegnano a domicilio, a ventiquattro ore dal raccolto, ai loro clienti. A Milano ne hanno già più di un centinaio. Prenotano le primizie fresche online, sul sito www.ortaie.it e comunicano le preferenze via e-mail o sms. La maggior parte, sono mamme, coppie giovani, ragazze e sono approdate alle Ortaie grazie al classico passaparola.
Assieme alle verdure, arrivano anche curiosità e ricette. A breve, il porta a porta dell'orto partirà anche a Brescia. Il tempo in campagna, lo scandisce il cielo. «Questo caldo fuori stagione non ci aiuta», dice Maria Vittoria indicando il sole che brilla implacabile sui campi, nonostante l'autunno sia già cominciato. Oltre alle coltivazioni en plein air ci sono quelle protette come in una serra.
Le ore e i minuti scorrono in maniera decisamente diversa dalla metropoli. A volte non c'è neppure un attimo di respiro, quando fa freddo i ritmi rallentano. «Viviamo praticamente in macchina, tra Milano e Bettegno, una frazione di Pontevico». Quando le lasciamo, Angelica e Maria Vittoria hanno già alle spalle parecchie ore di lavoro. La sveglia mattutina la si sente. D'altronde, la natura non aspetta e le due ragazze sono ben felici di seguirla. I grattaceli della Grande Mela e i loft milanesi sembrano lontani anni luce. La nostalgia per il fashion system di certo non abita a Cigole.
Paola Gregorio
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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