Economia

Chiude il Novotel, licenziati i 22 dipendenti

La struttura venne aperta nel 1993, ma era ferma dai primi di settembre
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«Questo hotel non è più disponibile». La scritta compare sul sito del gruppo francese Accor e ufficializza la chiusura del Novotel Brescia Due, fermo dai primi di settembre dopo oltre venti anni anni di attività

Nella struttura di via Pietro Nenni lavoravano ventidue persone: secondo quanto ricostruito dalla Filcams Cgil, che si è occupata del caso, i dipendenti sono stati messi in mobilità a luglio e successivamente è stato trovato un accordo sui licenziamenti e sui relativi paracadute.

Altri ventidue posti di lavoro persi, dunque, in attesa che altri operatori si facciano avanti per rilevare l’attività. Questa, almeno, è la speranza del lavoratori e di Giuseppe Leone, segretario bresciano della Filcams Cgil. Al momento, però, non ci sarebbero spiragli in questa direzione.

Novotel è sempre stato un riferimento per la zona. Non solo come albergo, ma anche come centro per incontri o convegni. Scorrendo i giudizi più recenti su TripAdvisor, l’opinione più comune tra gli ospiti era che gli arredi avessero bisogno di essere rinnovati. L’hotel è stato inaugurato nel 1993, in ottobre: «24 ore su 24 - si legge nella pubblicità dell’epoca - l’uomo d’affari ha a disposizione una struttura creata per soddisfare ogni sua esigenza di lavoro».

Pensata per soste veloci, la struttura è nata con 120 camere nella zona della città che più si orientava al mondo del business. Agli inizi degli anni Novanta una sola Brescia non bastava e Brescia Due si allargava all’ombra del suo principale simbolo, il Crystal Palace, completato nel 1990. Erano gli anni in cui il «comparto B», tra le vie Malta, Cefalonia, San Zeno e Sostegno si sviluppava in verticale tra uffici, edifici commerciali e abitazioni, con palazzi che facevano sfoggio di modernità come Symbol o il Matitone. In miliardi. Il Novotel, realizzato dalla bresciana Pasotti Costruzioni Spa su un lotto di quasi quattromila metri quadri, faceva parte di questo boom. Le cronache dell’epoca raccontano che l’edificio è stato ceduto nel 1993 al fondo pensioni del personale del Banco di Roma per 14,3 miliardi di lire, lasciando al gruppo Accor la gestione dell’hotel, rimasto aperto per ventidue anni.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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