Chiesto lo stato di calamità per 1.600 agriturismi lombardi
Coldiretti Lombardia ha chiesto lo stato di calamità per gli oltre 1.600 agriturismi lombardi, dopo quasi due mesi di chiusura forzata per l’emergenza coronavirus che ha portato un impatto negativo con picchi fino al -100% di attività.
Lo rende noto la Coldiretti regionale nel sottolineare la necessità di «anticipare la ripartenza per queste strutture, per cui è invece previsto un lockdown prolungato fino al mese di giugno, secondo le ultime disposizioni nazionali in vista della cosiddetta Fase 2».
Una prospettiva che rischia di compromettere ulteriormente l’attività di molte aziende agrituristiche già colpite dalle cancellazioni delle cerimonie religiose, dal blocco delle attività di fattoria didattica, oltre che dalle mancate gite con pranzi fuori casa tradizionalmente legati al periodo primaverile.
«Per la filiera - precisa la Coldiretti - si tratta di un duro colpo all’economia e all’occupazione, solo in parte attenuato dalla possibilità di vendita diretta a domicilio di prodotti e piatti pronti».
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