Economia

Charlotte, la valvola crea respiratori ha fatto il giro del mondo

Ideata da Favero e Fracassi, prodotta da Oldrati, è in grado di trasformare le maschere da sub
Le maschere da snorkeling trasformate da Isinnova
Le maschere da snorkeling trasformate da Isinnova
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Trasformare le maschere per lo snorkeling in respiratori. Idea geniale che ha fatto il giro del mondo ed ha salvato migliaia di vite umane. Stiamo parlando delle valvole Charlotte, innovativo dispositivo ideato nelle settimane della grande emergenza Covid-19 dal dott. Renato Favero, ex primario dell’ospedale di Gardone Valtrompia, insieme all’ingegnere Cristian Fracassi, Ceo del centro di ricerca Isinnova di Brescia. I due bresciani hanno brevettato la famosa valvola che ha consentito di trasformare la maschera venduta da Decathlon in un dispositivo per la respirazione che si è rivelato utilissimo per contrastare la penuria di respiratori nelle strutture mediche.

Disegni, schemi e modalità per la realizzazione di Charlotte con stampante 3D sono stati pubblicati online e messi a disposizione gratuitamente da Cristian Fracassi. I makers di tutto il mondo hanno fatto il resto creando velocemente i respiratori. Il progetto ha avuto il supporto determinante di molte aziende della nostra provincia: tra queste il gruppo Oldrati, che ad Adro ha uno dei suoi più importanti stabilimenti per la produzione di manufatti in gomma, plastica e silicone.

«Abbiamo realizzato in tempi record lo stampo che permette di produrre su scala industriale, con stampaggio di plastica ad iniezione, la valvola Charlotte - dichiara Manuel Oldrati, Ceo del gruppo Oldrati -. Industrializzando questo processo, abbiamo reso pressoché nullo il rischio di produrre valvole difettate, non efficaci». Oldrati ha consegnato 6.500 valvole, in Italia le richieste sono pervenute da vari istituti sanitari presenti in Lombardia, Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Marche, Abruzzo, Calabria, Sicilia, Sardegna. Ma richieste sono arrivate anche da Spagna, Francia, Tunisia, Egitto, Kazakhstan e Nigeria e unità sono state inviate in Svizzera, Tunisia, Inghilterra, Bosnia. «Il progetto ha aperto nuove strade - spiega Oldrati - . Charlotte viene studiata da centri di ricerca internazionali per contribuire a migliorare soluzioni di emergenza».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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