Cessione credito, l'allarme delle imprese: rischio blocco
La nuova stretta avviata dal Governo sulla cessione del credito dei bonus per l’edilizia ha un obiettivo preciso: mettere fine ad una serie di frodi che si basano sull’infinita catena di plurime cessioni dei crediti fiscali. Si tratta di passaggi complessi da rintracciare, che - secondo quando confermato dal’agenzia delle Entrate - avrebbero dato vita alla più grande truffa della storia della Repubblica.
Solo Poste - istituto di credito che proponeva in assoluto la cessione del credito più conveniente e semplificata rispetto alle altre banche - avrebbe circa un miliardo di crediti bloccati dall’autorità giudiziaria e svariati miliardi in fase di verifica. La stretta fa discutere ed è stata oggetto di prese di posizione da parte delle varie associazioni di categoria, su tutti i costruttori di Ance Brescia ed Associazione Artigiani.
Sui crediti è nato un vero e proprio business come era ampiamente prevedibile. Da qui l’impossibilità di verificare a ritroso, seguendo la catena dei passaggi, la congruità dei lavori fatti. Lo scorso dicembre il presidente del consiglio aveva quantificato in 4 miliardi le truffe legate ai bonus edilizi (per lo più bonus facciate e superbonus). Per arginare il fenomeno l’ultimo decreto Sostegni uscito in Gazzetta Ufficiale il 27 gennaio ha limitato la cessione ad un solo passaggio.
Il meccanismo
Ma cosa succede ora nella pratica: il beneficiario della detrazione potrà cedere il credito ad altri soggetti (banche o intermediari finanziari), ma questi non potranno più rivenderlo ad altri. Anche le imprese edili che praticano lo sconto in fattura potranno recuperare lo sconto sotto forma di credito d’imposta e cederlo ad altri, ad esempio una banca, ma questi ultimi non potranno più rivenderlo. Il provvedimento del governo ha messo in allarme imprese e famiglie, per i possibili blocchi dei cantieri. Molti acquirenti di crediti, come le piccole banche, hanno infatti messo in stand by le operazioni sapendo di non poter rivendere il credito una volta acquistato.
Il problema è che il decreto Sostegni ter, avrebbe effetti retroattivi, creano incertezza anche sui contratti già stipulati. Questo perché la fase transitoria concessa dal Governo è brevissima: va dal 4 al 7 febbraio, in questa finestra i crediti potranno essere ceduti solo un’altra volta. Ance e Associazioni Artigiani non hanno potuto nascondere lo stupore per il provvedimento che ancora una volta cambia le carte in tavola.
«Ogni mese ci troviamo a far fronte a qualche nuova norma che genera confusione e rischia di fermare i cantieri - tuona il presidente Massimo Angelo Deldossi -. È giusto e condivisibile l’obiettivo di contrastarle, ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese che operano correttamente e che sono alle prese con gli interventi di riqualificazione energetica e sismica.
Sulla stessa linea il presidente Bortolo Agliardi: «Contrastare le frodi è anche il nostro obiettivo, per questo ci saremmo aspettati che grazie agli strumenti informatici imposti dal Governo (fatturazione elettronica, controllo dei flussi finanziari ecc.) si riuscisse ad individuare le realtà in grado di frodare, senza dover penalizzare tutti». Come non dare ragione alle associazioni.
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