Cerco lavoro: la storia di Tiziana
Cari lettori del "Giornale di Brescia",
mi chiamo Tiziana, ho 32 anni, da un anno e mezzo ormai disoccupata dopo undici anni circa di precariato.
Ho conseguito nel 1998 l'ex diploma magistrale alla 'Istituto Magistrale Veronica Gambara di Brescia, e dopo aver frequentato il successivo anno integrativo mi sono messa subito alla ricerca di un lavoro. All'epoca- avevo 20 anni- mi è stato detto che il requisito principale per trovare lavoro era guardarsi attorno e sapersi adattare a vari lavori (quindi non fissarsi solo sul lavoro ideale) e avere molta pazienza perchè "siamo in un periodo di crisi in cui è particolarmente difficile trovare un lavoro" (notare che era il 1999!).
E, a dirla tutta, adattabilità e pazienza sono le principali caratteristiche che hanno contraddistinto il mio operato lavorativo in questi undici anni: ho davvero fatto di tutto e accettato di tutto pur di lavorare, peccato che quasi tutti i contratti che ho avuto fossero a tempo determinato (e ovviamente non piùrinnovati) e l'unico a tempo indeterminato fosse quello di una cooperativa dove ho lavorato per due anni; ma avendo la cooperativa perso l'appalto, il contratto a tempo indeterminato non è servito a nulla. Ho fatto la cassiera di supermercato, l'addetta da McDonald's, l'impeigata in nero, l'assistente da personam in una scuola elementare, la baby sitter....
Dal 2004 al 2010 ho lavorato come insegnante presso le scuole dell'infanzia di Brescia, come supplente giornaliera: sapete cosa significa? Significa che tutto dipende dalla chiamata che potrebbe arrivarti al mattino; non sai mai se arriverà, questa chiamata, e quindi vai a dormire la sera senza sapere se il giorno dopo lavorerai, con chi, dove, per quanto tempo; perché la supplenza può essere di un giorno, di una settimana, di tre giorni….A volte capita che per cinque giorni di fila cambi cinque scuola diverse.
Immaginate voi di vivere così per otto anni? Io l’ho fatto, e sempre con impegno anche perchè il lavoro in sè mi paiceva. Ma purtroppo, se sei precario e in più sei precario della scuola, il tuo impegno non serve quasi a nulla e solitamente non viene nemmeno riconosciuto agli stessi fini lavorativi: ovvero, l'assunzione nel mondo della scuola dipende da ben altri fattori...
Nel corso degli anni ho inviato non so più quanti CV (sicuramente un numero elevatissimo in undici anni!), la maggior parte senza risposta. Ho cercato lavoro come operaia, visto soprattutto che gli industriali di Brescia spesso piangono miseria alla Tv o sui giornali dicendo che sono costretti a ssuamere stranieri perché tra gli italiani non trovano operai; ma delle fabbriche da me interpellate solo due mi hanno risposto, negativamente; e assumendo come motivazione che preferiscono assumere extracomunitari a persone diplomate o laureate.
Ho cercato, e continuo a farlo, presso le imprese di pulizia, ma anche lì la strada è spianata solo per gli extracomunitari. Oppure non rispondono. Non parliamo poi di negozi e supermercati; sono capaci di tenere per mesi il cartello “cercasi personale”, senza minimamente convocarti per un colloquio, nonostante si mandino più volte il CV.
Nel corso degli anni come ho detto ho fatto vari colloqui;spesso sono stata rifutata con le motivazioni più varie e assurde: “Lei ha un diploma magistrale, quindi è adatta solo a un lavoro di tipo umanistico”, “Il diploma magistrale non conta nulla sul mercato del lavoro, è inutile che lei cerchi perché tanto non lo troverà mai!”; “ E’ troppo vecchia per trovare un lavoro alla sua età, cosa sperava? Doveva svegliarsi prima!”. Non parliamo di quelal volta che l’interlocutore mi ha riso in faccia dicendo che il mio era un diploma di m. (scusate la parola)….
Ora si sono aggiunte scuse nuove: non conviene assumere una donna della sua età perchè magari potrebbe fare figli; oppure- quella che mi dà più fastidio-"lei non ha sviluppato competenze specifiche". E lo credo, essendo stata fatta rimbalzare da un lavoro all'altro per anni, senza la possibilità di costruire una benche minima carriera. Con contratti di un mese, a volte anche di due giorni, cosa si può apprendere?
La scusa più bella però rimane questa: "Lei non ha espereinza nel nostro settore". Certo,è ovvio: se nessuno mi assume mai, sarà davvero imposibile che io acquisisca una qualsivoglia esperienza!
Insomma, tutte le scuse possibili e immaginabili: in alcune agenzie per il lavoro mi hanno caldamente sconsigliato di dire che ho lavorato come maestra ; non ho seguito il consgilio e ne ho pagate le conseguenza, facendo i colloqui mi sono accorta che aver fatto la maestra è visto peggio di una malattia contagiosa e incurabile, quindi da evitare.
Sulle agenzie interinali poi ci sarebbe da aprire un discorso a parte: si chiamano "agenzie per il lavoro", ma io sono iscritta da anni alla maggior parte delle agenzie della città e nessuna mia ha mai chiamato par una proposta di lavoro di qualsiais tipo, nonostante le loro vetrine siano sempre sommerse da annunci di vario tipo.
Se i requisiti principali sono adattabilità e pazienza, mi pare sinceramente di aver dimostrato di averne una buona dose di entrambi per undici anni, ma non sono serviti a nulla. E ora cominciano a scarseggiare:sono giovane, ho voglia di lavorare, sono disponibile ad apprendere e sicura che potrei farela in molti lavori. E quindi, qualcuno mi spiega perchè non vengo nemmeno presa in considerazione? Ricordiamoci che la Costituzione dice che il lavoro è un diritto di tutti...con chi devo prendermela per il fatto che mi vengono tolti i miei diritti primari?
Avrei molto altro da dire, ma purtroppo mi rendo conto di non poterlo certo fare qui.
Scusate se mi sono dilungata, ma anche io come tutti voi, non ho mai trovato una voce che mi abbia ascoltato e aiutato. E ringrazio il Giornale di Brescia per aver messo a nostra disposzione questo spazio, speriamo possa servire a qualcosa.
Tiziana
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
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