Economia

Cerchi lavoro? Addio curriculum, meglio gli incontri

Giovedì ospite a Tag Luca Panzarella, giovane esperto di design autore di «Vivere freelance»
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Il curriculum è morto e crisi è solo una parola comoda che viene usata al posto della frase più lunga «non ci stiamo capendo nulla».

Se vi sembrano affermazioni forti, pensate che sono solo un assaggio di quello che si può trovare in «Vivere freelance», pubblicazione di Luca Panzarella, giovane esperto di design ieri ospite a Talent Garden per la tappa del tour «1001 modi per trovare lavoro».

Addio curriculum, dunque. Meglio incontrare nuove persone. Ecco il paradigma di Panzarella. Perché se il curriculum è un solo modo per trovare un lavoro, incontrare nuove persone apre 1001 nuove strade.

Strade diverse con un unico comune denominatore: la comunicazione. «È fondamentale il modo di comunicare - spiega Luca ad una platea che, a differenza di quanto ci si poteva aspettare, non ospita solo giovani trentenni pronti ad inventarsi un lavoro -. Il punto di partenza è avere chiaro cosa si vuole fare, poi bisogna riuscire a comunicarlo al meglio. E io spiego come».

Detto questo, «Vivere freelance» non è una guida, non ci sono regole da imparare. Piuttosto, consigli raccolti da chi è cresciuto sul campo, non per insegnare qualcosa ma per aiutare il lettore a diventare qualcuno.

«Un bravo freelance comincia mantenendo la parola data», scrive Panzarella, ossia si chiede ogni giorno se davvero vuole fare una vita lavorativa indeterminata, costi quel che costi.

Poi realizza di essere un brand e inizia a gestirlo, a cominciare dai social network. Tutti. Non solo Facebook e Twitter. E poi sbaglia. Sì, sbaglia e prova a se stesso che sta sperimentando.

«Non è tutto così facile e non bisogna essere positivi solo per esserlo. I giovani non devono sedersi ad un bar e pensare "siamo degli sfigati", devono essere positivi-attivi, proporsi e promuovere idee» dice ancora Panzarella. E non a caso il titolo del suo blog è «il mondo cambia ogni lunedì alle 9 AM»: «È nato mentre stavo a San Francisco. Pubblicavo un post ogni lunedì mattina ed era qualcosa di positivo. E poi mi sono reso conto che era positivo anche per chi leggeva i post e ho pensato che ogni cosa positiva che fai promuove qualcosa di positivo negli altri». Provare, potrebbe funzionare davvero.

Giovanna Zenti

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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