Economia

Centropadane apre ai Comuni, Berzo Demo il primo a entrare

Via libera, questa mattina, alla proposta di aprire le quote della società Centro Padane Srl ad altri enti pubblici
Fabrizio Scuri (presidente Centro Padane), Rosolino Azzali (vicepresidente Provincia Cremona), Samuele Alghisi (presidente Provincia Brescia), Andrea Daconto (Cda Centro Padane) e Bruna Gozzi (Cda Centro Padane).
Fabrizio Scuri (presidente Centro Padane), Rosolino Azzali (vicepresidente Provincia Cremona), Samuele Alghisi (presidente Provincia Brescia), Andrea Daconto (Cda Centro Padane) e Bruna Gozzi (Cda Centro Padane).
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Gli enti pubblici potranno d'ora in poi entrare nella compagine societaria di Centro Padane Srl. A deciderlo è stata l'assemblea in seduta straordinaria a Cremona, con i due soci fondatori - Provincia di Brescia e Provincia di Cremona - che hanno detto sì alla proposta di aprire le quote ad altri enti pubblici. Con un punto fermo: il principio della parità di rappresentanza tra i territori di Brescia e Cremona nella compagine sociale dovrà essere rigorosamente salvaguardato.

La srl è nata dall'ex gestore autostradale dell'A21 (Autostrade Centro Padane) con l'obiettivo di supportare le amministrazioni locali nella gestione, direzione lavori e pianificazione di opere stradali e di edilizia pubblica, nella manutenzione straordinaria delle strade e nella definizione di progetti di smart road. Un contesto che meglio spiega la volontà di aprire agli enti locali anche le quote sociali.

La Provincia di Brescia e la Provincia di Cremona, che detengono ciascuna il 50 per cento di queste, hanno deliberato un aumento di capitale a 625mila euro, di cui 125mila destinati ai nuovi soci. E c'è già chi si è fatto avanti: il primo Comune ad aderire sarà infatti il camuno Berzo Demo, che ha già deciso di affidare un'importante attività di progettazione e direzione lavori alla società guidata da Fabrizio Scuri, per la quale il 2019 dovrebbe chiudersi con un leggero utile (32mila euro) a fronte di ricavi per 1,17 milioni derivanti per quasi l'80 per cento da direzioni lavori e verifiche tecniche, per il 16 per cento da attività di progettazione e per il 6 da attività innovative.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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