Centri estetici, nel Bresciano «persi» 4 milioni di euro
Oltre mille imprese bresciane in stallo, quasi 2mila lavoratori fermi e un buco da 4 milioni di euro solo nella sola nostra provincia. Sono i numeri choc che ruotano intorno al comparto dei centri estetici, costretti alla chiusura dopo essere finiti nella morsa dell’ultimo dpcm firmato da Giuseppe Conte. Ipotizzando la chiusura delle attività fino al 3 dicembre (attuale scadenza del decreto), con la Lombardia costantemente valutata zona rossa, il blocco dell’attività dei centri estetici comporterebbe per novembre una perdita complessiva di fatturato nella regione pari a 30 milioni di euro. Una cifra che per il Bresciano si attesta a 4 milioni di euro, secondo l’Osservatorio di Confartigianato Lombardia.
A lanciare l’allarme sul settore è Eugenio Massetti, presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia, che rileva quanto il comparto paghi il prolungamento delle restrizioni maggiori: «Queste attività hanno subito già una interruzione prolungata dell’attività durante il primo lockdown, oltre ad essere un settore che da sempre sconta un’elevata concorrenza sleale del sommerso. Ai mancati ricavi di novembre si aggiunge così la perdita già subita da marzo a giugno, quattro mesi in cui si stima che le imprese del settore, a causa del mix lockdown e concorrenza sleale, abbiano perso per la sola provincia di Brescia oltre 11 milioni di euro. Complessivamente, sommando gli effetti del lockdown di primavera e del lockdown di novembre, una perdita che arriva a circa 15 milioni di euro, oltre il 30% del fatturato annuo».
Ma la crisi del settore della cura del corpo apre anche un altro squarcio, forse persino più inquietante: quello delle difficoltà nelle imprese al femminile. L’87,5% dei centri estetici lombardi sono infatti al femminile, con un’incidenza che nel Bresciano sale addirittura al 91,7%. Per Massetti questi numeri confermano come la crisi Covid-19 colpisca e abbia colpito in misura maggiore le imprenditrici rispetto agli imprenditori.
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