Cembre e Gefran: il 2017 è l'anno dei record
Il 2017 è l'anno dei record per le quotate bresciane Cembre e Gefran, non solo per performance in Borsa, con Cembre cresciuta in dodici mesi del 56% e Gefran addirittura del 252, ma anche per i dati economici approvati dai due consigli di amministrazione, che mostrano una crescita dei ricavi consolidati e un dividendo più soddisfacente da proporre all'assemblea.
Gefran ha segnato nel 2017 un aumento del 40% dell'utile netto e prevede un dividendo di 35 centesimi, Cembre ha invece segnato un balzo del 40% e proporrà un dividendo di 80 centesimi.
I ricavi consolidati del gruppo di via Serenissima sono stati pari a 132,6 milioni, in crescita dell'8,2% rispetto ai 122,6 milioni del 2016. La crescita maggiore nel 2017 è arrivata dal mercato Italia con un balzo del 13,4% (a 55,6 milioni di euro); l'Europa ha segnato un rialzo del 5,4%, mentre i mercati extraeuropei solo del 3,1%.
Bene anche le previsioni per l'esercizio 2018: il fatturato di Cembre nei primi due mesi è cresciuto dell'11,4%.
Veniamo ora a Gefran. Il cda guidato dal presidente Ennio Franceschetti ha approvato i risultati del gruppo che vedono ricavi consolidati salire del 7,8% a 128,6 milioni. La crescita è ben distribuita in tutte le aree geografiche in cui è presente Gefran: più marcata in Asia (+14,6%), Sud America (+13,1%), Italia (+8%), Europa non UE (+7,9%). La ripartizione dei ricavi per area di business mostra una crescita importante dei sensori e dei componenti per l'automazione.
L'esercizio si è chiuso con un utile di 6,8 milioni, in crescita del 39,9% rispetto ai 3,9 milioni del 2016. Per il 2018 l'ad Alberto Bartoli prevede ricavi in aumento con marginalità in leggera diminuzione, anche per via dell'ambizioso piano triennale di investimenti lanciato per incrementare la competitività. All'assemblea di fine aprile verrà proposto un dividendo di 0,35 euro.
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