Economia

C’è chimica tra le industrie bresciane che vogliono salvare acqua e ambiente

Michele Maestroni
A Corte Franca la seconda la tappa del roadshow di Confindustria Brescia. Gussalli Beretta: «Brescia ha un sistema virtuoso»
  • La terza tappa del roadshow SetteOttavi
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L’importanza dell’acqua e i modi per salvaguardarla è un argomento al centro del dibattito pubblico. Dalla siccità fino alla salubrità di quello che beviamo, la presenza (o mancanza) di questo bene prezioso tocca tutti, comuni cittadini e imprenditori. All’acqua Confindustria Brescia ha riservato il focus della tavola rotonda - ospitata a Corte Franca - dedicata all’industria chimica del roadshow SetteOttavi, gli incontri dedicati agli otto settori merceologici del territorio. A moderare la serata il giornalista del Giornale di Brescia Erminio Bissolotti.

Settore trainante

I primi a salire sul palco sono il presidente di Confindustria Brescia Franco Gussalli Beretta e Mauro Barensfeld, presidente del Settore chimico dell’associazione, che hanno fornito una fotografia di un comparto dalla vocazione internazionale: 700 aziende che nel 2021 hanno fatturato 3,3 miliardi di euro e a oggi occupano 12mila addetti. Un settore che osserva attentamente l’Europa per il Pnrr e per l’economia in rallentamento della Germania, il cliente principale. «Il nostro 2023 non è iniziato male come ci aspettavamo – sottolinea Gussalli Beretta – ma rimangono le difficoltà legate ai costi energetici: è presto per dire che siamo stati più resilienti della Germania». Continua Barensfeld: «Il Pnrr può essere un grande volano per la nostra industria. Siamo all’avanguardia ma tanto possiamo ancora fare per impattare meno sull’ambiente grazie al trattamento delle acque».

Un sistema virtuoso

Per muoversi verso la transizione ecologica occorre condividere le idee. Lo suggerisce la conversazione tra professionalità diverse accomunate dal fatto che si occupano di acqua.

«La tecnologia oggi può permettere un efficace riutilizzo dell’acqua industriale a costi accessibili a tutti» dice Giuseppe Cartelli, direttore generale di Culligan Italiana, che ha esposto tre esperienze. Beatrice Fermi e Sonia Bozza hanno portato gli sguardi rispettivamente di Sanipur e Acque Bresciane: la prima sul nuovo decreto che riguarda la distribuzione di acqua potabile, una «vera rivoluzione» che assicura più sicurezza sulle condizioni chimiche e biologiche dell’acqua fornita in particolare contro la presenza di legionella e di piombo.

Bozza, invece, ha dimostrato la combinazione eccellente tra tecnica e ricerca illustrando il progetto in collaborazione con il Politecnico di Milano che dal 2019 monitora la presenza di inquinanti emergenti nelle acque di 18 Comuni della provincia: «Livelli al di sotto dei limiti di legge: questo rende le nostre acque sicure e non inquinate» conclude la responsabile.

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