Economia

Caso Timken, mercoledì vertice in Comune con la proprietà

L'azienda punta a mettere i lavoratori in cassa integrazione dal 23 agosto per 12 mesi. Beretta (Confindustria Brescia): «Serve più confronto»
Timken: l'intervento di Antonio Ghirardi, segretario Fiom Cgil Brescia
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Prosegue la trattativa tra i rappresentanti sindacali e la proprietà della Timken, multinazionale americana che ieri mattina ha annunciato - come un fulmine a ciel sereno - la chiusura dello stabilimento di Villa Carcina. Una decisione che oltre a rappresentare l’ennesimo schiaffo morale per il sistema-Brescia, in cui le multinazionali continuano a disinvestire, rappresenta la perdita del lavoro per oltre 100 dipendenti. Operai e impiegati amministrativi che da lunedì sono in sciopero fuori dalla sede dell’azienda, specializzata nella produzione di cuscinetti per l’automotive.

Sul tema è intervenuto anche Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia: «Serve maggiore confronto in tutta la filiera. Le mutinazionali ragionano con logiche globali, spesso difficili da capire».

Timken: l'intervento di Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia

Il vertice che era in programma questa sera in Comune a Villa Carcina tra sindacati, enti territoriali e azienda è slittato a domani. «Mercoledì incontreremo sindaco, Provincia e Comunità Montana - spiega Antonio Ghirardi, segretario della Fiom Cgil di Brescia - e sarà presente anche la proprietà. Di certo non il dirigente a livello europeo, che ha fatto ritorno negli Stati Uniti dopo la comunicazione di ieri, ma con ogni probabilità ci sarà il direttore di stabilimento con il consulente».

La trattativa con la proprietà registra il primo no da parte dell’azienda statunitense: a fronte della richiesta dei sindacati di fare ricorso alla cassa integrazione ordinaria a 30 mesi, la risposta è stata negativa. «Per ora Timken intende applicare dal 23 agosto la cassa integrazione a 12 mesi per cessata attività. Una scelta che non riteniamo condivisibile, per cui proseguiremo con il confronto e restiamo in attesa di sviluppi». Nel frattempo, va avanti il presidio dei lavoratori, sconvolti dal mancato preavviso e scioccati per il trattamento ricevuto.

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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