Caso Timken, mercoledì vertice in Comune con la proprietà
Prosegue la trattativa tra i rappresentanti sindacali e la proprietà della Timken, multinazionale americana che ieri mattina ha annunciato - come un fulmine a ciel sereno - la chiusura dello stabilimento di Villa Carcina. Una decisione che oltre a rappresentare l’ennesimo schiaffo morale per il sistema-Brescia, in cui le multinazionali continuano a disinvestire, rappresenta la perdita del lavoro per oltre 100 dipendenti. Operai e impiegati amministrativi che da lunedì sono in sciopero fuori dalla sede dell’azienda, specializzata nella produzione di cuscinetti per l’automotive.
Sul tema è intervenuto anche Franco Gussalli Beretta, presidente di Confindustria Brescia: «Serve maggiore confronto in tutta la filiera. Le mutinazionali ragionano con logiche globali, spesso difficili da capire».
La trattativa con la proprietà registra il primo no da parte dell’azienda statunitense: a fronte della richiesta dei sindacati di fare ricorso alla cassa integrazione ordinaria a 30 mesi, la risposta è stata negativa. «Per ora Timken intende applicare dal 23 agosto la cassa integrazione a 12 mesi per cessata attività. Una scelta che non riteniamo condivisibile, per cui proseguiremo con il confronto e restiamo in attesa di sviluppi». Nel frattempo, va avanti il presidio dei lavoratori, sconvolti dal mancato preavviso e scioccati per il trattamento ricevuto.
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