Caso Bankitalia: i vertici di Loggia e Broletto convocati lunedì a Roma

La sindaca Castelletti e il presidente Moraschini proveranno a scongiurare la chiusura della filiale
Castelletti e Moraschini © www.giornaledibrescia.it
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Entrambi hanno definito «incomprensibile» e «dannosa per la nostra comunità» la possibile chiusura della filiale di Banca d’Italia a Brescia. Le obiezioni espresse fin da subito dalla sindaca del capoluogo Laura Castelletti e dal presidente della Provincia Emanuele Moraschini, ribadite per di più da molti altri attori del sistema Brescia, ha indotto i vertici di Palazzo Loggia e Broletto anche a richiedere congiuntamente un confronto urgente con il governatore Fabio Penetta.

La loro istanza è stata inviata in via Nazionale, nella Capitale, intorno al 10 ottobre e nei giorni scorsi è stata accolta dal direttorio di Palazzo Koch, che ha convocato i due amministratori bresciani a Roma nella giornata di lunedì.

Il punto

L’attuale rete territoriale di Bankitalia conta 38 filiali distribuite lungo lo stivale: 20 sono insediate nei capoluoghi regionali e svolgono l’intera gamma di attività; 12 (tra cui Brescia) assolvono in modo differenziato a una parte rilevante di queste funzioni; 6 (Arezzo, Bergamo, Foggia, Padova, Piacenza e Roma Cdm) sono specializzate nel trattamento del contante per la distribuzione e la raccolta di banconote nei confronti di banche e Poste e non offrono servizi al pubblico.

Nella filiale cittadina della Banca centrale italiana, in corso Martiri della Libertà, sono impiegati 29 addetti che svolgono essenzialmente tre attività: la vigilanza sulle banche locali «minori» (nella nostra provincia hanno sede undici istituti di credito); la gestione e il controllo di banconote e monete provenienti da diverse zone della Lombardia; l’analisi della situazione economico sociale a livello territoriale attraverso un confronto periodico dei componenti del Consiglio di reggenza della sede locale. Se il Consiglio superiore della Banca d’Italia (presieduto dal governatore Fabio Panetta) approverà questo fatidico piano di riorganizzazione, una parte delle attività svolte in centro città, come ad esempio quella relativa al trattamento del contante, verranno trasferite a Bergamo, e le rimanenti a Milano.

Il Consiglio superiore di Bankitalia era inizialmente atteso entro la fine di ottobre, ma ad oggi non è stata ancora pubblicata la convocazione. Ciò dà maggior forza a Castelletti e Moraschini per portare al tavolo di via Nazionale una proposta alternativa alla chiusura della filiale di corso Martiri della Libertà. Dopotutto, la precedente riforma organizzativa della rete territoriale della nostra Banca centrale, deliberata nel 2015, assegnava alla filiale di Brescia un ruolo di rilievo.

Un aspetto non indifferente che con tutta probabilità anche i membri del Consiglio di reggenza della filiale cittadina hanno evidenziato nella loro missiva spedita il 14 ottobre nella Capitale, pochi giorni dopo aver ricevuto la comunicazione ufficiale del nuovo piano di «Sviluppo delle funzioni e di adeguamento degli assetti della rete territoriale» da parte del direttorio di Bankitalia. 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia

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